Giusto pochi giorni fa qui su Audio_lesi parlammo di "
Niño Rojo". Quest'oggi invece, affamati lettori, approda sulle pagine del blog italiano leader nel settore della
criminalità organizzata l'ultimo disco del nostro odioso eroe
Devendra Banhart, "
What Will We Be". Prescindendo dal fatto che l'edizione originale è FICHISSIMA, con un packaging abbastanza assurdo e un libretto che è più uno sketchbook che altro, interessiamoci della musica. Ebbene, per dirla come farebbe
Mara Maionchi, "per me è sì". In 14 tracce il santone dal sangue latino esplora generi molto diversi tra loro: dal cantautorato più tradizionale alla "
gojeria" (pazzia) estrema di strumenti quali bottigliette, lattine, plink-plink e ting-tang suonati su superfici non meglio identificate; dal tropical-pop al rock & roll di stampo seventies; dal lo-fi, alla canzone d'amore, al dream-pop, mantenendo sempre l'inconfondibile tratto "weirdo" che lo caratterizza. "What Will We Be" è sicuramente il più vario tra i dischi di Banhart, un ottimo viaggio tra stili e peculiarità musicali differenti. Cinquanta minuti davvero piacevoli in compagnia del
Sandokan dell'indie folk. Tra l'altro, il 20 dicembre è all'Auditorium di Roma.
Tracklist:
- Can't Help But Smiling
- Angelika
- Baby
- Goin' Back
- First Song For B
- Last Song For B
- Chin Chin & Muck Muck
- 16th & Valencia, Roxy Music
- Rats
- Maria Lionza
- Brindo
- Meet Me At Lookout Point
- Walilamdzi
- Foolin'
;-) via
http://debutantedebris.blogspot.com
2 commenti:
mara maionchi è straight edge
ahahahah, è vero
Posta un commento