Quando uno pensa ad un vecchio amico, solitamente riflette sul fatto che era solito frequentarsi moltissimo con lui in passato e che, ad ogni ritrovarsi, ci si vuole bene come se non ci si fosse mai separati: si ritrovano le affinità, l'affetto, il calore dello stare insieme. Bene, questo disco per me è un po' così. Persistente compagnia sonora anni addietro, gradevole rifugio nei tempi moderni.
La storia del self-titled dei The Moldy Peaches è d'altronde anch'essa frutto di un percorso lungo anni. L'album venne registrato e pubblicato nel 2001 (tra l'altro, l'11 settembre: notate il profetico titolo di una delle tracce), ma ha conosciuto una più ampia fortuna solo dopo l'uscita e il grande successo del (carinissimo) film Juno, della cui colonna sonora il pezzo "Anyone Else But You" fu parte. Il gruppo, che si era ormai sciolto, celebrò quindi questa "rinascita" con qualche show dal vivo negli Stati Uniti.
Chi sono i The Moldy Peaches? Newyorkesi come e più di Ellis Island, il gruppo è (era) capitanato da Adam Green, noto per la sua (a mio avviso debole) carriera solista e per la collaborazione continua con la scena indie della Grande Mela (The Strokes su tutti), e da Kimya Dawson, prolifica lo-fi artist dopo lo scioglimento del progetto TMP. Attivi dal '99 al 2004, come detto calcarono di nuovo le scene per un breve periodo, tra il 2007 ed il 2008.
Il disco in questione è davvero bello. Diciannove tracce a cavallo tra indie folk, lo-fi, sezioni più garage e brani quasi art punk: prevale comunque l'elemento intimista, confidenziale, pacato, infantile. Semplicissimi, minimali, roba da una chitarra scordata e due pezzi di batteria, più le voci dei due frontman: questo basta (ed è nei fatti la sola strumentazione per la maggior parte dell'album) per confezionare un piccolo gioiellino. Persino il cantare di droghe e sesso orale diventa di un'innocenza disarmante. "The Moldy Peaches" è il disco ideale per l'indie-nerd alla Ellen Page/Michael Cera: chiunque altro lo troverà comunque molto, molto piacevole.
P.S.: il video di "Lucky Number Nine" si basa su una versione diversa della traccia sull'album. Molto molto fico, comunque.
Tracklist:
- Lucky Number Nine
- Jorge Regula
- What Went Wrong
- Nothing Came Out
- Downloading Porn With Davo
- These Burgers
- Steak For Chicken
- On Top
- Greyhound Bus
- Anyone Else But You
- Little Bunny Foo Foo
- The Ballad Of Hellen Keller & Rip Van Winkle
- Who's Got The Crack
- Lucky Charms
- D.2 Boyfriend
- I Forgot
- Lazy Confessions
- NYC's Like a Graveyard
- Goodbye Song
11 commenti:
il mitico adam green!
ensa che proprio oggi t'è arrivato via posta...
e tu non mi dici niente?!? yeah!
ooohhh aspettavo li postassi che ero curioso! cmq non sapevo che il pezzo finale di juno fosse loro. spacca! (ma la tipa di juno c'ha l'età mia?!?! che scena!)
eh già. sto in fissa con quel film.
vabbè in fissa addirittura? carinello.
no, a me è piaciuto molto. l'ho visto in aereo.
sono sensibile come una stupida femminuccia.
no no è fico e mi è piaciuto molto come è fatto, e sto in fissa a esse una femminuccia (ahaha) però il personaggio di lei l'hanno fatto un po troppo scajennante.
perchè lei è de viterbo. non l'hai visto il prequel?
l'ho sentito e pensavo un po' meglio.. qualche pezzo è fico, ma a volte sono fastidiosi (a volte forse so un po esagerati..) boh. cmq ellen page ftw
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