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20100731

NO USE FOR A NAME - "HARD ROCK BOTTOM"- 2002



Il fomento della data del 10 agosto a Rimini con Lag Wagon,No Use For a Name e This is a Standoff mi ha portato a cadere in fissa con questo disco che tempo addietro non mi filai più di tanto, sbagliando grossolanamente. La formula è semplice, puro skate punk california adoloescenziale che tutti conosciamo bene.Insomma non c'è da parlare troppo su questo gruppo,verso chi è sempre stato in fissa con la roba della Fat non devo aggiungere nulla perchè sicuramente amerà questo ciddì, per chi non li conosce sappi che chi sta in fissa con la roba della Fat amerà questo ciddì,per chi non conosce la Fat sappi che chi non conosce i No Use sa che chi sta in fissa con la Fat amerà questo disco.

Tracklist
1. Feels Like Home
2. International You Day
3. Pre-Medicated Murder
4. Dumb Reminders
5. Any Number Can Play
6. Friends of the Enemy
7. Angela
8. Let Me Down
9. This Is a Rebel Song
10. Solitaire
11. Undefeated
12. Insecurity Alert
13. Nailed Shut

;-) via http://skatepunkers.blogspot.com/2010/04/no-use-for-name.html

Per chi sta in fissa con la roba orginale,compri questo disco passionale.

20100729

KISS - DESTROYER (1976)


Per la serie "grandi classici evergreen": sono tornato in fissa con i Kiss. Dopo anni e anni di buio mi sono riscaricato Destroyer. Titolo azzeccatissimo. M'ha distrutto! Tra i dischi più gioviali/fichi da morire/che te la fanno prendere a bene del mondo. Basta con gli strilli soliti e i tuppatuppa. Basta con il metal del demonio. Basta con le canzoni lunghissime e arpeggione. Basta con gli ammiccamenti agli 80s. Torniamo alla semplicità per una mezzoretta. Che gran disco.

01. Detroit rock city
02. King of the night time world
03. God of thunder
04. Great expectations
05. Flaming youths
06. Sweet pain
07. Shout it out loud
08. Beth
09. Do you love me?
10.

;) (via http://idontcareaboutsleep.blogspot.com/)

Buy it: Play.com

DAMIERA - "M(US)IC" - 2007




Indie/math rock da Chicago. Oso definire questo disco una via di mezzo precisa fra At the drive-in e The Get Up Kids con una spruzzata di Maps and Atlases.Sicuramente una delle più fortunate scoperte del 2010, arrivata grazie al grande Alex Re di Casal Bernochi e del suo bell' Hell Smell studio.Ogni canzone è un piacevole alternarsi di piacevoli complicatezze armoniche piacevolmente accompagnate da una piacevole voce.Insomma piacevoli istanti si passano con questo piacevole disco.

Piacevole tracklist:
1. "Immure" – 3:16
2. "Lessons" – 3:38
3. "M(US)IC" – 3:22
4. "Via Invested" – 3:13
5. "I AM Pulse" – 3:09
6. "Ember Eason" – 3:39
7. "Departures" – 1:59
8. "Flora: Yield" – 3:52
9. "Broken Hands" – 3:27
10. "Obsessions" – 3:00

;-) via piacevole http://dejaloscablesdescansar.blogspot.com/2010/07/damiera-music.html

Come piacevole era, quando si compravano i Damiera!

20100726

AUDIOPOST@: BESNARD LAKES - THE BESNARD LAKES ARE ROARING NIGHT (2010)


Riceviamo e ripubblichiamo la recensione del nostro affezionato LoMerz. Ricordo a tutti che potete inviarci le recensioni dei dischi che amate all'indirizzo: audioposta-chiocciola-gmail-punto-com.


Dei Besnard Lakes non so assolutamente nulla. Detto questo, mi pare ovvio che non farò una ricerca su internet per poter scrivere chi sono, da dove vengono, da quanto suonano (anche se mi pare di aver inteso da qualche parte che sia il loro primo album, ma non ne sono assolutamente certo) perché sono dati che i curiosi hanno certamente facoltà di scoprire da soli. Preferisco di gran lunga soffermarmi sulle impressioni che mi hanno mosso.
Questo, miei cari, è un disco che, pur essendo uscito nell'ormai lontano marzo, vive in simbiosi con questa estate che mi sta atterrendo d'afa e toglie il respiro in questo insalubre posto che è la pianura padana (“solo la nebbia...”). Ma torniamo al disco.
Più di una traccia trova analogie col desert-rock, più che per la tecnica che nulla, difatti, con questo ha in comune, per le atmosfere evocate. È impossibile non immaginarsi in una California acida post '70 a bordo di un caravan senza aria condizionata, coi finestrini abbassati, il vento caldo che ti lecca la faccia, le mutande che ti s'incastrano tra le chiappe, il petto nudo, abbronzato, muscoloso (se proprio devi immaginarti, pensati muscoloso), imperlato dal sudore, con al tuo fianco una bionda mezza nuda in hot pants e reggiseno che di tanto in tanto rimette al loro posto gli occhiali da sole che il sudore fa scivolare dal naso. Sei su una statale diretta verso sud, verso il Messico. La strada è spopolata, ai lati il deserto. Il sole alle 15 picchia come Bruce, ma tu hai di che rinfrescarti grazie alla scorta di Desperados che ci hai nel frighetto di questo fottuto camper arrugginito dalle intemperie. Ad un certo punto decidi di fermarti per sgranchirti le gambe, dato che guidi da quattro ore. Sebbene potresti sostare anche tra le due carreggiate, accosti a lato, spegni il motore. Fai appena in tempo a tirare la maniglia della portiera che la bionda già s'è proiettata verso di te e dal suo atteggiamento capisci che vuole farti una pom...
E che cazzo, andate via! Lasciateci un po' di intimità, no?
Io gli strumenti ve li ho consigliati; adesso la storia potete farvela da soli.

Tracklist
[01] Like The Ocean, Like The Innocent; Pt 1: The Ocean[1:39] 

[02] Like The Ocean, Like The Innocent; Pt 2: The Innocent [7:17] 
[03] Chicago Train [5:19] 
[04] Albatross [4:42] 
[05] Glass Printer [3:54] 
[06] Land of Living Skies; Pt 1: The Land [1:05] 
[07] Land of Living Skies; Pt 2: The Living Skies [5:43] 
[08] And This is What We Call Progress [5:10] 
[09] Light Up The Night [7:25] 
[10] The Lonely Moan [4:19]


20100724

THE BOOKS - THE WAY OUT (2010)


Avevamo già parlato di loro in due occasioni e l'uscita del nuovo (e tanto atteso) disco mi ha risvegliato dal semi-torpore blogghereccio. La prima traccia è molto bella e mi ha subito ricordato di quanto poetici possano essere i Books. Descriverne lo stile è impossibile, anche perchè il duo newyorkese, oltre a variare mood da un pezzo all'altro, ha un suono davvero ricercato e sperimentale, arricchito da uno sciame di campionamenti vocali da paura. Certo un paio di tunza-tunza in meno non avrebbero fatto male, ma giusto un paio perchè in definitiva trattasi di un bellissimo disco.


01. Group Autogenics I [03:44]

02. IDKT [01:42]

03. I Didn’t Know That [03:38]

04. A Cold Freezin’ Night [03:22]

05. Beautiful People [02:53]

06. I Am Who I Am [03:02]

07. Chain of Missing Links [04:31]

08. All You Need Is A Wall [03:45]

09. Thirty Incoming [04:57]

10. A Wonderful Phrase by Gandhi [00:22]

11. We Bought the Flood [05:04]

12.The Story of Hip-Hop [04:30]

13. Free Translator [03:50]

14. Group Autogenics II [04:52]


20100720

PORTRAITS OF PAST - CYPRESS DUST WITCH (2009)


I Portraits of Past sono tra i gruppi storia dello screamo mondiale insieme a Saetia, Orchid e compagnia bella. Bene, loro però hanno due caratteristiche particolari. La prima è che sono gli unici tra la cricca storica ad aver pubblicato un nuovo lavoro, quindi a non aver posto fine alla propria vita come band. Poi che hanno pubblicato solo roba (pochissima) negli anni '90 e sono stati in silenzio per più di dieci anni è un altro conto. L'altra caratteristica è la chitarra, presa in considerazione sia per le sonorità che per la scrittura dei pezzi. Del tipo, il chitarrista è uscito da un film con Clint Eastwood? Fattostà che questa svolta western/screamo è una bella trovata.

01. Fire song
02. Cypress dust witch
03. Through to an end
04. Cypress dust witch II - Bridge

;) (via http://myendlessminutes.blogspot.com/)
password: mem

Compralo su iTunes (perché non trovo un link con la copia fisica..)

20100717

ART BLAKEY & THE JAZZ MESSENGERS - "ART BLAKEY'S JAZZ MESSENGERS WITH THELONIOUS MONK" (1957)

1957. Mentre qui in Italia nasceva il flagello della comicità mal riuscita noto sotto il nome di Vincenzo Salemme, dall'altra parte dell'oceano due grandissimi talenti incidevano un album che ha il suo peso quando si va ad analizzare la storia del jazz, genere del quale per dirsi esperti ci vogliono almeno settant'anni di esperienza. Un nostro amico di Casalbernocchi sicuramente ne saprà una più del diavolo sull'argomento. Ma sorvoliamo.
Art Blakey, simpatico signore ritratto nel riquadro verde/ocra a sinistra, è stato un batterista dei più rivoluzionari della storia del jazz.
Il figuro dal pizzetto malefico incorniciato di rosa/giallo a destra è invece Thelonious Monk, genio universale del pianoforte, sghembo pigiatore di tastiere, visionario artista della dissonanza.
"Art Blakey's Jazz Messengers With Thelonious Monk" è il capolavoro che li accomuna, e che sicuramente vi sarà capitato di ascoltare, da qualche parte ("Blue Monk" in particolare).
Questo è uno dei dischi che mi fa venire voglia di buttare nel cesso tutta la collezione di robaccia moderna che ho. Poi penso che il 5 agosto ci sono i Converge, e ritratto tutto.

Tracklist:
1. Evidence
2. In Walked Bud
3. Blue Monk
4. I Mean You
5. Rhythm-A-Ning
6. Purple Shades

;-) via http://route66sl.wordpress.com
PROCEDI ALL'ACQUISTO

CEREMONY - ROHNERT PARK LP (2010)


E' ritornato in voga ultimamente tra i gruppi hardcore l'utilizzo di sonorità oldschool anni '80 o '90 che siano. Per fare qualche nome: Trash Talk, Trapped Under Ice, Bitter End. Bene, i Ceremony stavolta battono tutti. Hanno fatto uscire un disco veramente oldschool. Quando non c'era ancora il galopping, quando si era legati ancora troppo al punk e quando c'era ancora quel poco di melodia che piano piano andrà scemando nel tempo. Che vogliano erigersi a nuovi Black Flag? Forse c'è un po' troppa ambizione, ma la strada è quella giusta. Questo disco è hardcore, quello vero, come la gente se lo è dimenticato.

01. Into the wayside part I / Sick
02. M.C.D.F.
03. Moving principle
04. The doldrums (friendly city)
05. Open head
06. Into the wayside part II
07. Terminal addiction
08. Don't touch me
09. Back in '84
10. All the time
11. The pathos
12. Nigh to life
13. Into the wayside part III

;) (via http://postchrisrock.com/)

Buy it from Bridge9.com

20100716

RUINER - "PREPARE TO BE LET DOWN" (2007)

Un post che vuole essere complementare all'ultima fatica di robertotad, che vedete qua sotto. Che c'azzeccano i Ruiner con i Converge, direbbe Antonio Di Pietro? Che c'entrano i Ruiner con i Converge, direte voi?
Cari amici dell'Emilia-Romagna, il 4 e 5 agosto prendetevi una pausa dalle balere, preparate un bel thermos di tortellini in brodo e mettetevi le scarpacce da concerto, quelle da buttare: il 4 a Bologna c'è la doppia data Ruiner-Carpathian, il 5 l'apocalisse a Rimini. Fico no?

Comunque. I Ruiner, noi Audiolesi, ce li vedemmo il 16 dicembre scorso al Traffic. Concerto molto fico nonostante la stronzaggine della band Baltimor-ense/ese/ana. Troverete tu-pa tu-tu-pa, rabbia e riffoni in buone dosi nei 21 minuti di "Prepare To Be Let Down". Niente di particolarmente originale, ma un bel disco. Buon ascolto.

Tracklist:
1. Prepare To Be Let Down
2. Bottom Line: Fuck You
3. The Lives We Fear
4. That Stone Better Be On Fire
5. 40 Miles North
6. A Song For Beggars
7. Long Time Coming
8. Repetition
9. Choke On It
10. When The Mourning Ends
11. Sleepless
12. Kiss That Motherfucker Good Night

;-)
via http://ferryconnor.blogspot.com
ARRICCHISCI LA TUA COLLEZIONE FISICA

CONVERGE - "WHEN FOREVER COMES CRASHING" - (1998)



Della serie "5 agosto sbrighete a venì" ecco un disco molto fico dei Converge, non sempre sulle bocche di tutti.E' ovvio che le 4 fatiche dei Converge sono quelle lì e non ci piove,però è giusto conoscere tutto dei gruppi più importanti del pianeta Terra no?Mentre io me ne stavo ben bene in quarta o quinta elementare, i cavalieri dell'apocalisse di Salem con questo disco iniziavano a prendere la strada che li ha consacrati come divinità del math core,distaccandosi, a mio parere, dal più confusionario ma pur sempre strafico tutto-core dei primi album.Jacob Bannon ha finalemnte accordato con Satana che userà la sua voce,Aaron Dalbec firma il suo penultimo lavoro Converge prima di dedicarsi a vita al suo side project di nome Bane (il signorino si tratta bene) e il Corriere della Sera pubblica così in prima pagina: "Colpaccio dei Converge".

Tracklist:
1. My Unsaid Everything – 3:23
2. The High Cost of Playing God – 4:17
3. In Harm's Way – 4:20
4. Conduit – 4:10
5. The Lowest Common Denominator – 3:53
6. Towing Jehovah – 2:20
7. When Forever Comes Crashing – 3:14
8. Ten Cents – 2:20
9. Year of the Swine – 3:47
10. Letterbomb – 4:22
11. Love as Arson – 3:22
12. Bitter and Then Some (Unreleased Demo Version) – 1:29

;-) via http://www.loadown.org/2008/01/converge.html
Balla e compra il math-rock che ha l'effetto elettro schok

20100713

BEST COAST - SOMETHING IN THE WAY (2010)


Dato che un solo ep non gli faceva onore (anche perché sono brevi di durata), vi lascio anche "Something in the way", prima uscita di quest'anno. La roba è la stessa del post precedente.

Ps. Vi lascio il video del singolo dell'album in uscita perché così il post è troppo corto.. L'album si discosta poco poco da quello che sentirete sugli ep, per lo meno a livello sonoro suona molto più pulito. Però è fico comunque.



01. Something in the way
02. Wish he was you
03. The road

;)
(via http://wefuckinglovemusic.blogspot.com/)

Il 7'' è sold out.

BEST COAST - BEST COAST (2009)


Fissa del momento: Best Coast. E' solo un paio di giorni che l'ho scaricata ma la sto sentendo a rotazione. Dico "la" perché si tratta di una ragazza. In verità è un duo, lei Bethany Cosentino, lui un simpatico asiatico capellone, Bobb Bruno. Però dico "la" appunto perché è lei che ci mette la faccia. Un po' come Nathan Williams per i (gli?) Wavves. E se nomino lui (loro) c'è un motivo. I due sono molto affini musicalmente (forse anche sul piano personale, non sono sicuro, ma questo non interessa). Se però Wavves sta in fissa col punk, Best Coast sta in fissa con il surf. Sentirsi la sua roba è come un tuffo nel passato. Beach rock lo-fi con testi romantico/adolescenziali. Forse Wavves è un po' più abbestia a livello sonoro, ma anche qui si tratta di tutta roba fatta in casa. In più lei è una fattona quindi i punti in comune salgono.
Il disco uscirà il 27 luglio (anche se già si trova in rete), e prima del suo esordio ha pubblicato una manciata (abbondante) di 7'' e nient'altro. Il self-titled che posto dovrebbe essere la sua prima uscita ufficiale (preceduto solo da un demo-tape), del 2009 (eh sì, è una giovincella).

Ps. Il 7'' in questione si trova anche sotto il nome "Art Fag" (che in verità è la label sotto cui è uscito) e "Sun was high so was I". Che urto 'ste cose.

01. Sun was high (so was I)
02. So gone
03. That's the way boys are

;) (via http://wefuckinglovemusic.blogspot.com/)

Compralo qui che cosat una cifra

20100710

THE ARMED - COMMON ENEMIES (2010)


Mi ero dimenticato l'altro mese di postare la nuova fatica dei The Armed. Hanno fatto uscire questo ep circa un mese fa (o due, non ricordo) e l'hanno messo in download gratuito, come è loro regola. Il disco dura poco poco essendo composto solo da 4 pezzi. Mathcore ancora più sbroccato di quello conosciuto con il debut album. Scomposti da morire e controtempi a gogo, con pure un clarinetto di mezzo. Però per quanto possono far casino alla fine è tutto punk.

Ps. Il download è diretto dal loro sito. Si immette l'email e ti mandano automaticamente il link. Dentro ci stanno i pezzi in mp3 e un file con tutto il booklet. A me c'è voluto qualche tentativo prima di scaricarlo perché quando cliccavo su "submit" non mi mandava l'email. Uno se riprova (aka intigna) qualche volta ce la fa. Io ho provato con due email diverse alla fine cell'ho fatta. Poi vedete un po' voi, magari vi dice culo e non c'è problema.

01. Death panel
02. Liar
03. Second hand
04. Woodenlung

;) (via http://friendsthroughcommonenemies.com/)

L'ep è anche uscito in 7'' a tiratura limitata. Buy it!

20100702

HEAVEN IN HER ARMS - 幻月 (2010)


Ebbene sì, torno nuovamente sullo screamo giapponese. Non c'è niente da fare, per me questa unione è suprema: la musica più fica del mondo + il paese più fico del mondo.
Il disco in questione, il secondo (non contando un paio di ep), è uscito pochi giorni fa e mi è bastato veramente poco per andarci in fissa. Premetto che gli heaven in her arms non sono una band che seguo da parecchio, vuoi per la voce che nei precedenti dischi non mi esaltava troppo, vuoi per il nome della band troppo spudoratamente ripreso dai Converge. Fattostà che questo disco merita e mi sono risaliti di botto. Lo stile rimanda molto agli envy, cioè pezzi lunghi e disperati, influenzati dal post rock con parti parlate sottovoce e sperimentazioni sonore varie in sottofondo. A far da condimento al tutto poi c'è quel piccolo pizzico di psichedelia ripetitiva che fa molto Jane Doe. Insomma le influenze sono giuste e hanno pure qualche tappetone di doppio pedale che li distingue. Io dico da paura.



01. 46x
02. 臨界の追憶
03. 罹病は白い柘榴
04. 翡翠葛
05. 反響した冷たい手首
06. ハルシオン
07. 螺旋形而蝶
08. 真理

Per gli anglofoni:

heaven in her arms - Paraselene
01. 46x
02. Anamnesis of critical
03. Morbidity of wihte pomegranate
04. Jade vine
05. Echoic cold wrist
06. Halcyon
07. Butterfly in right helicoid
08. Veritas

;) (via http://carriedouttosea.blogspot.com/)

Per ora si compra solo qui credo, il che è un problema.
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