Quando parliamo di pop-anthem generazionali, gli 883 sono una spanna sopra gli altri. Non c'è Federico Moccia che tenga. Questo disco, in realtà è molto di più di un semplice disco (un trattato di sociologia adolescenziale?), riesce a trasmettere sin da primo ascolto il vero spirito dei '90: spensieratezza e voglia di divertirsi (poi sfociate in una diffusione senza precedenti del virus dell'HIV), ma anche insofferenza verso le generazioni precedenti: "S'inkazza" è per definizione l'inno contro i matusa. Al centro delle spettacolari liriche c'è sempre il sentimento di profonda inadeguatezza - per non parlare di un vero e proprio complesso d'inferiorità - di Max Pezzali nei confronti del resto del mondo (l'autobiografica "6/1/sfigato). C'è addirittura spazio per la spiritualità e la sperimentazione, con una versione gospel della traccia iniziale "Non me la menare" (che è a tutti gli effetti l'883 Corporate anthem). Meriterebbe un capitolo a parte la saga del buon Mauro Repetto, icona vivente dell'Italia paninara e col cervello completamente vaporizzato dagli acidi. Forse un giorno ne riparleremo più approfonditamente, questa è un'altra storia.
Pezzali e la sua straordinaria predilezione per le tette (belle e impossibili):
1. Non me la menare 04' 14"
2. S'inkazza (questa casa non è un albergo) 03' 37"
3. 6/1/sfigato 03' 58"
4. Te la tiri 03' 34"
5. Hanno ucciso l'uomo ragno 04' 12"
6. Con un deca 05' 01"
7. Jolly blue 03' 30"
8. Lasciati toccare 04' 46"
9. Non me la menare (Gospel) 02' 30"
;-)
5 commenti:
notare che nel video Max ha ancora i capelli
hahahha
...mi ricorda quando ero piccolo...bellissimo!
oh fica la copertina! non l'avevo mai vista. che amricani che sono
neonazismo e passione per le motociclette, ecco cosa mi trasmette max pezzali. grande artista.
cacchio non so perchè ancora non li avevo mai recensiti,essendo uno dei miei gruppi preferiti da quando sono in fasce...evviva gli 883...a breve metto "la donna il sogno e il grande incubo", ovvero il loro masterpiece.
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