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20090721

RED HOT CHILI PEPPERS - "THE RED HOT CHILI PEPPERS" (1984)

Oggi su Audiolesi facciamo gli alternativi, con il primo (ai più misconosciuto) album di uno dei gruppi più sputtanati del pianeta Terra. Qui, cari signori, i Red Hot Chili Peppers ancora non facevano cagare. Anzi, erano fiChi. Anzi, strafiChi. Anzi...
Il primo, omonimo (se si eccettua un imprevisto articolo determinativo iniziale) disco della band californiana è uno sbrodolamento punk-funk che parla di sesso spinto, droga, notti brave, liquidi seminali riversati in aeree maxillofacciali e calzini sul pisello. Tutt'altro (e molto meglio) rispetto alle faccette pulite che Kiedis, Frusciante, Flea e Smith mostrano alle telecamere di oggi, in una poco credibile mise newage-mambojambo. All'epoca insozzavano l'immagine della band due cattivi ragazzi come Jack Irons (batteria) e Hillel Slowak (più tardi deceduto in un incidente stradale - l'album "Mother's Milk" è a lui dedicato), che comunque non parteciparono alle registrazioni del disco.
Dicevamo. Le donnacce così partecipi alle liriche ballano forsennatamente su un sottofondo sporco, sporchissimo, che più lurido non si può. Il basso di Flea, l'unico "virtuoso" che la band abbia mai avuto, la fa da padrone, slappeggiando qua e là con evidente piacere. Le chitarre scempiano, soqquadrano, sghimbesciano sulle ritmatissime basi, delle quali bisogna mettere in evidenza un rullante talmente anni '80 che farebbe invidia a quello di "The Boxer" di Simon & Garfunkel. Anthony Kiedis ancora non era alla ricerca della melodia, fortunatamente, ed il suo cantato sbruffone si fa apprezzare.
Ragazzi, restituite "Stadium Arcadium" al luogo che gli spetta (una capiente tazza del cesso), gettate dalla finestra il singolo di "Dani California" e procuratevi "The Red Hot Chili Peppers". Vi piacerà, e svilupperete un sacrosanto, indicibile odio verso tutto ciò che i nostri hanno rilasciato nel terzo millennio: monnezza.


Tracklist:
  1. True Men Don't Kill Coyotes
  2. Baby Appeal
  3. Buckle Down
  4. Get Up And Jump
  5. Why Don't You Love Me
  6. Green Heaven
  7. Mommy, Where's Daddy?
  8. Out In L.A.
  9. Police Helicopter
  10. You Always Sing The Same*
  11. Grand Pappy Du Plenty
*appare come "You Always Sing" sulle re-issues del cd

;-)

4 commenti:

Dueccì ha detto...

epperò, tutto attaccato, come è scritto bene, che viene volgia di sentirlo sto cd, e di assaporare una vita che non è la tua

Regular John ha detto...

l'"epperò" mi ricorda molto grafie ziesche

Anonimo ha detto...

porco giuda oldschool! (non è vero che è misconosciuto.. è solo non apprezzato)

Regular John ha detto...

purtroppo, perchè è uno dei loro dischi migliori

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