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20090414

THE SOUND OF ANIMALS FIGHTING - "THE OCEAN AND THE SUN" (2008)

"In the desert / I saw a creature, naked, bestial, / Who, squatting on the ground, / Held his heart in his hands, /And ate of it. / I said "Is it good, friend?" / "It is bitter - bitter", he answered, / "But I like it / Because it is bitter / And because it is my heart".
-In The Desert, Stephen Crane

Con questi versi, recitati in lingua farsi, si apre "The Ocean and the Sun", ultima fatica dei The Sound Of Animals Fighting. Ed è un disco eccellente, dal quale tutta la rudezza della bestia, l'amaro dei ventricoli tra i denti della creatura, la desolazione del deserto e la cupa rassegnazione dei versi di Crane citati dal quartetto emergono, con nettezza ed evanescenza insieme.
Risulta difficile classificare i TSOAF. C'è chi li definisce sperimentali, chi progressive, chi post-rock. Sinceramente, non saprei: si potrebbe inserire il lavoro della band in ognuna delle categorie appena citate, ed in molte altre. Ma in fondo, serve a qualcosa? Il modo per essere più onesti possibile verso la musica (e che musica!) consiste semplicemente nell'abbandonarsi ad essa, senza riflettere. "The Ocean and the Sun" si presta perfettamente allo scopo.
L'enigmaticità dei brani è direttamente proporzionale a quella del gruppo in sé: siamo di fronte ad un quartetto, che si è esibito dal vivo soltanto quattro volte, tra il 24 ed il 27 agosto del 2006, per poi confermare che non avrebbe più tenuto altri concerti. Nelle foto, i quattro (The Nightingale, l'usignolo, aka Rich Balling, produzione e voce; The Walrus, il tricheco, aka Matt Embree, chitarra, basso e voce; The Skunk, la puzzola, aka Anthony Green, voce - si veda il post riguardo i Circa Survive; The Lynx, la lince, aka Chris Tsagakis, batteria; più molte partecipazioni) si celano dietro le maschere della fauna che i loro personali nickname individuano (vi prego, evitiamo paragoni infelici con le poserate horror degli Slipknot; con tutto il rispetto per la band di Des Moines, che ha segnato l'adolescenza un po' di tutti noi, in questo caso il livello di classe è ben diverso). Insomma, una sciarada anche nella vita.
"The Ocean and the Sun", oceano e sole. Senza di essi la vita non esisterebbe. I TSOAF, però, non hanno voluto rappresentare il lato benefico dei due elementi: in questo disco c'è tutta la loro potenza. Tutta la loro desolazione. Dodici tracce amare: "It is bitter, bitter. But I like it".
Comprai "The Ocean and the Sun", mesi fa, a scatola chiusa. Grazie a Dio, è stato uno degli acquisti più saggi che abbia fatto nell'ultimo paio di anni.

Tracklist:
  1. Intro
  2. The Ocean and the Sun
  3. I, the Swan
  4. Another Leather Lung
  5. Lude
  6. Cellophane
  7. The Heraldic Beak of the Manufacturer's Medallion
  8. Chinese New Year
  9. Uzbekistan
  10. Blessings Be Your Mister V
  11. Ahab
  12. On the Occasion of Wet Snow
;-)

1 commento:

Anonimo ha detto...

sto dico spacca. mo voglio cercare di riperire anche quelli vecchi per sentire gli altri cantanti...

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