20090429
ARCHITECTS - RUIN (2007)
Poche parole per loro: architetti della musica! Gruppo inglese assai giovane che propone un metalcore nuovo! Chiamiamolo anche post-metalcore.. Un metalcore tecnico che non si basa sul metal ne sull'hardcore. Non lo so, sentitelo e capirete. Ottimo scream/growl del cantante giovanissimo; tre (e solo tre) linee melodiche (un po' finte ma che suonano bene) sono presenti nel disco. Il tutto amalgamato da bei riff, (pochi) breakdown scomposti e dissonanze. A mio avviso una bomba di disco.. Magari ci vorrà più di un ascolto per innamorarsene, ma una volta innamorati non si torna indietro.
1. Buried at sea
2. Hunt them down
3. You'll find safety
4. Always
5. Sail this ship alone
6. Heartless
7. North lane
8. I can't see the light
9. Low
10. Running from the sun
11. Save me
;)
20090426
TEXAS IS THE REASON - TEXAS IS THE REASON (1995)
Sì, lo so, il capolavoro dei Texas Is the Reason è il loro full-length "Do you know who you are?" del 1996. Beh, se è uscito quel disco è stato grazie a questo ep registrato 2 mesi prima. Tre canzoni. Lo posto soprattuto per la prima "If it's here when we get back it's ours", ultracatchy che non puoi fare a meno di ascoltare e riascoltare! Le altre hanno quell'influenza un po' grunge del tempo alla Sunny Day Real Estate che non ci sta male.. 10 minuti piacevoli da passare. Provare per credere.
1. If it's here when we get back it's ours
2. Dressing cold
3. Antique
;)
20090425
THE OCEAN - PRECAMBRIAN (2007)
Oggi vado a recensire quello che a mio avviso è un vero e proprio kolossal musicale. Il "Ben Hur" del post-hardcore. Basti considerare quanto sia limitativo definire i The Ocean come una band qualsiasi. Il termine più adatto (che poi è quello usato nel loro nome originale) è collettivo. The Ocean Collective. Si parte da una base di una decina di membri che si alternano poi sul palco durante i tour, questa base viene poi ampliata in fase di composizione e registrazione quando vengono assoldati ulteriori cantanti, bassisti, chitarristi, ma anche violinisti, pianisiti, sassofonisti e chi più ne ha più ne metta (hanno anche un tecnico delle luci che durante i loro concerti crea degli spettacoli allucinanti). Precambrian è l'ultima fatica di questa "confraternita" di artisti e, ovviamente, l'ideazione di questo disco poggia su fondamenta tutt'altro che banali. Dal titolo si evince quale sia il concept di quest'album, descrivere quel periodo che va dalla nascita del nostro pianeta fino a circa 500 milioni di anni fa, il tutto suddiviso in ere come così è suddiviso anche il cd in due macro-parti: Hedean/Archeaean e Proterozoic, prendiamole in esame. La prima è racchiusa in un mini-cd di circa 22 minuti che racconta il primi 2 miliardi e mezzo (piu o meno) di vita del nostro pianeta, sconvolto da terremoti, vulcani, maremoti e fenomeni di portata enorme di ogni tipo. Tutto ciò è riprodotto in musica in modo assai consono, ci troviamo difatti ad ascoltare 5 pezzi assai violenti e caotici, caratterizzati da tempi dispari e da ritmiche possenti e pesanti, per fare i soliti confronti diciamo che possiamo trovare un pò di Meshugga, Mastodon e Converge, non male. La seconda parte è il vero e proprio album, dalla durata di 62 minuti, che riguarda la nascita delle prime forme di vita sulla terra. Qui i toni rallentano e la varietà di soluzioni la fanno da padrone. Sostanzialmente lo scheletro è quello del post-core/metal stile Isis, Neurosis e compagnia Slugdeggiante ma è arricchito da una muscolatura composta di post-rock, fiati, archi, elettronica, classica e cantato più vario rispetto al growl un pò monocorde del mini.
Tirando le somme questa -la definirei - opera non è certamente di facile ascolto vuoi per la durata, vuoi per il genere proposto che può essere soggetto a cali di tensione ma che, se affrontato con le dovute premesse e impegno, vi travolgera come una grande onda. Io, per esempio, ne sono stato conquistato solo al terzo ascolto ma adesso è sicuramente in cima alla classifica degli album usciti nel 2007.
P.S. E poi c é sempre Nate Newton, bassista nei fondamentali Converge, come ospite alla voce(!) e solo per questo ne vale la pena :D
Tracklist ( e qui è dura) :
Hadean/Archaean
I. Hadean
- "Hadean: The Long March of the Yes-Men" – 3:48
II. Archaean
- "Eoarchaean: The Great Void" – 4:45
- "Paleoarchaean: Man & the Sea " – 2:46
- "Mesoarchaean: Legions of Winged Octopi" – 5:20
- "Neoarchaean: To Burn the Duck of Doubt"– 5:2
Proterozoic
III. Palaeoproterozoic
- "Siderian" [Instrumental] – 1:56
- "Rhyacian: Untimely Meditations" – 10:57
- "Orosirian: For the Great Blue Cold Now Reigns" – 6:29
- "Statherian" [Instrumental] – 5:57
IV. Mesoproterozoic
- "Calymmian: Lake Disappointment" – 8:18
- "Ectasian: De Profundis" – 8:58
- "Stenian: Mount Sorrow" – 8:19
V. Neoproterozoic
- "Tonian: Confessions of a Dangerous Mind" – 7:18
- "Cryogenian" [Instrumental] – 3:32
;-)
20090424
MONO - "YOU ARE THERE" (2006)
Tracklist:
- The Flames Beyond The Cold Mountain
- A Heart Has Asked For The Pleasure
- Yearning
- Are You There?
- The Remains Of The Day
- Moonlight
20090423
ENSEMBLE NIPPONIA - "JAPAN: KABUKI & OTHER TRADITIONAL MUSIC" (1995)
Tracklist:
- Echigojishi (The Echigo Lion)
- Ataka No Matsu (The Pine Tree At Ataka)
- Musume Dojoji (The Maiden At The Dojo)
- Kanjincho (The Subscription List)
- Shirabe-Sagariha (The Sound Of Wind)
- Atsumori (The Death Of Atsumori)
- Hanayagi (The Greening)
- Satto (Wind Dance)
CONVERGE - YOU FAIL ME (2004)
Tutto quello che è successo nel 2004 non è stato importante, perché surclassato dall'uscita di questo disco, o meglio Del disco. Quello definitivo. Uno perché dovrebbe continuare a suonare e proporre musica dopo l'uscita di questo disco? Uno perché si deve addannare alla ricerca di nuova musica da ascoltare se ha questo disco? Se la musica scomparisse dal mondo non mi tangerebbe, basta che rimanga You Fail Me.
Se non sapete chi sono i Converge è cosa grave!
01. First light
02. Last light
03. Black cloud
04. Drop out
05. Hope street
06. Heartless
07. You fail me
08. In her shadow
09. Eagles become vultures
10. Death king
11. In her blood
12. Hanging moon
;)
V.A. - "Eat me! The Best of Cannibal Movie Soundtracks"
Cannibal Films [Wiki] are a sub genre of exploitation film made mostly by Italian filmmakers through the 1970s and 1980s. This sub genre is a collection of graphically gory movies that usually depict cannibalism by primitive, Stone-age natives deep inside the Asian or South American rain forests. Even though not all cannibal films show cannibalism on screen, all the movies are connected with the genre by stating that the tribe is cannibalistic. While cannibalism is the uniting feature of these films, the general emphasis focuses on various forms of shocking, realistic, and graphic violence, typically including torture, rape, castration and/or animal cruelty. Similarly to Mondo films, the main advertising draw of cannibal films was the promise of gore, exotic locales, and cruel behavior, and eventually became a popular aspect of Grindhouse culture. The peak of the genre’s popularity was from 1977 to 1981, a period that has come to be known as the cannibal boom.
20090422
THE RUTTO - "EI PALUUTA" (19??)
copio e incollo questa band dal blog Bloodjunkies Blogspot. Sto già facendo stampare le magliette con il loro nome sopra. e quasi quasi lo ascolto pure...
The Complete Discography (5 Songs) on one 7". The Rutto is a Band with some Members of Terveet Kädet and a Female Singer. This 7" was released on Ikbals Records, I think... because the Inside of it is a bit confused. Anyway check it out, it is very rare and fucking great Finnish Hardcore Punk
Tracks:
01. Mä Vihaan
02. T.H.E.
03. Ei Paluuta
04. Hei Sotilas
05. Sä et Haluu
;-)
RED SPAROWES - "AT THE SOUNDLESS DAWN" (2005)
Cari lettori Audiolesi, comincerò con un semplice assunto: il post-rock strumentale è fantastico. Partendo da un simile ed altresì incontrovertibile presupposto, gli ascoltatori di gruppi quali Mono, Explosions in the Sky, This Will Destroy You, Appleseed Cast, Mogwai e compagnia bella farebbero bene a procurarsi il disco che vi sto proponendo: "At The Soundless Dawn" dei Red Sparowes, risalente al 2005. Questo album contiene tutti gli elementi che fanno del post-rock strumentale la estrema ficata, per usare un linguaggio giovanile, che è: arpeggi di chitarre, crescendo ampii e strappalacrime, suoni possenti, esplosioni distorte, lunghe ed ipnotiche nenie, bassi profondi, il tutto organizzato in brani di durata notevole. Anche qui, anche ora, anche ascoltando i Red Sparowes, sembra che la fine del mondo sia vicina, che le città brucino ed i palazzi crollino, che l'ultimo uomo sulla Terra, circondato dalle macerie della sua specie, urli la sua furia a spettri che non possono più sentire, ai grattacieli silenziosi ancora in piedi dopo l'Apocalisse. Anche qui c'è l'oceano grigio e immenso, spaventoso; anche qui, un sole bianco non scalda a sufficienza le strade abbandonate. "At the Soundless Dawn" è un disco cupo: se nel self titled dei This Will Destroy You (date un'occhiata alle tag a destra), come in molti altri LP del genere, ai momenti più bui seguono fasi rilassate, malinconiche, quasi gioiose, nell'opera oggetto del post che state leggendo è del tutto assente, a mio parere, la dimensione "in maggiore" dell'anima. In fondo è una questione di impressioni: ma io, ascoltando, ho sentito solo una disperata catarsi. Godetevelo, perchè ne vale assolutamente la pena.
Tracklist:
- Alone and Unaware, The Landscape Was Transformed In Front Of Our Eyes
- Buildings Began To Stretch Wide Across The Sky, And The Air Filled With a Reddish Glow
- The Soundless Dawn Came Alive As Cities Began To Mark The Horizon
- Mechanical Sounds Cascaded Though The City Walls And Everyone Reveled In Their Ignorance
- A Brief Moment Of Clarity Broke Through The Deafening Hum, But It Was Too Late
- Our Happiest Days Slowly Began To Turn Into Dust
- The Sixth Extinction Crept Up Slowly, Like Sunlight Through The Shutters, As We Looked Back In Regret
20090420
TEAM TEAMWORK - "THE OCARINA OF RHYME" (2007)
Tracklist:
- Clipse - Virginia (Lost Woods)
- Dr. Dre & Snoop Dogg - Still D.R.E. (Getting Treasure)
- Jay-Z - No Hook (Meeting The Owl)
- Pimp C, Li'l Keke & P.O.P. - Knockin' Doorz Down (Hyrule Field)
- Common - I Used To Love H.E.R. (Hyrule Market)
- Aesop Rock - No Jumpercables (Goron Village)
- Edan - Fumbling Over Words (Battle)
- MF Doom - Vomit (Horse Race At Lon Lon Ranch)
- Spank Rock - IMC (Zora's Domain)
- Slim Thug & Mike Jones - Still Tippin' (Great Fairy's Fountain)
20090419
MAYLENE AND THE SONS OF DISASTER - II (2007)
Questo è uno di quei casi (rari) in cui uno scazzo tra componenti di una band ha portato veramente a qualcosa di buono. Nel 2002 gli Underoath cominciano a diventare una band affermata, grazie anche all'uscita del buon The changing of times. Dallas Taylor era il cantante della formazione proveniente dalla florida, ormai sulla strada del successo mondiale ( che arriverà-meritatamente-negli anni successivi), improvvisamente però il signor D. abbandona la band per un motivo ancora non molto chiaro (malelingue dicono a causa di pressioni da parte della moglie) e viene sostituito da Spencer Chamberlain, che effettivamente si rivela anche migliore nel ruolo di frontman. Dallas però non rimane con le mani in mano, ma anzi in quattro e quattr'otto mette su una nuova band dal nome lunghissimo e dal suond accattivante, i MATSOD. Il primo disco omonimo è un piccolo gioiello, ancora metalcore, ma fortissimamente legato alle origini Southern dei componenti, e poi il seguito, di cui vi parlo oggi (intitolato propriamente "II") li consacra come esponenti assoluti del nuovo southern metal. Un po Everytime I Die, un pò Pantera, molto Lynyrd Skynyrd, riff assasini, ritmiche dinamiche e breakdown che ti fanno venire voglia di uscre ubriaco dalla roulotte e picchiare qualche altro bifolco in camica da taglia legna e spiga di grano in bocca. Ovviamente non tralasciamo la voce del cantante, evolutasi tantissimo dallo "scream-piagnone-ma-cattivo" del periodo UO e arrivata a livelli di melodicità e riconscibilità elevatissimi. Sta arrivando "la bella stagione" ( si lo so, fa molto lucignolo) e quale migliore colonna sonora per qualche lungo viaggio in macchina, finestrini abbassati e capelli al vento? Nessuna.
Tracklist:
- "Memories of the Grove" - 4:10
- "Dry the River" - 3:41
- "Plenty Strong and Plenty Wrong" - 2:41
- "Darkest of Kin" - 3:14
- "Raised by the Tide" - 3:44
- "Wylie" - 3:40
- "Death is an Alcoholic" - 3:22
- "Everyone Needs a Hasting" - 3:22
- "Don't Ever Cross a Trowell" - 3:03
- "Tale of the Runaways" - 4:53
- "The Day Hell Broke Loose at Sicard Hollow" - 4:43
;-)
20090414
THE SOUND OF ANIMALS FIGHTING - "THE OCEAN AND THE SUN" (2008)
-In The Desert, Stephen Crane
Con questi versi, recitati in lingua farsi, si apre "The Ocean and the Sun", ultima fatica dei The Sound Of Animals Fighting. Ed è un disco eccellente, dal quale tutta la rudezza della bestia, l'amaro dei ventricoli tra i denti della creatura, la desolazione del deserto e la cupa rassegnazione dei versi di Crane citati dal quartetto emergono, con nettezza ed evanescenza insieme.
Risulta difficile classificare i TSOAF. C'è chi li definisce sperimentali, chi progressive, chi post-rock. Sinceramente, non saprei: si potrebbe inserire il lavoro della band in ognuna delle categorie appena citate, ed in molte altre. Ma in fondo, serve a qualcosa? Il modo per essere più onesti possibile verso la musica (e che musica!) consiste semplicemente nell'abbandonarsi ad essa, senza riflettere. "The Ocean and the Sun" si presta perfettamente allo scopo.
L'enigmaticità dei brani è direttamente proporzionale a quella del gruppo in sé: siamo di fronte ad un quartetto, che si è esibito dal vivo soltanto quattro volte, tra il 24 ed il 27 agosto del 2006, per poi confermare che non avrebbe più tenuto altri concerti. Nelle foto, i quattro (The Nightingale, l'usignolo, aka Rich Balling, produzione e voce; The Walrus, il tricheco, aka Matt Embree, chitarra, basso e voce; The Skunk, la puzzola, aka Anthony Green, voce - si veda il post riguardo i Circa Survive; The Lynx, la lince, aka Chris Tsagakis, batteria; più molte partecipazioni) si celano dietro le maschere della fauna che i loro personali nickname individuano (vi prego, evitiamo paragoni infelici con le poserate horror degli Slipknot; con tutto il rispetto per la band di Des Moines, che ha segnato l'adolescenza un po' di tutti noi, in questo caso il livello di classe è ben diverso). Insomma, una sciarada anche nella vita.
"The Ocean and the Sun", oceano e sole. Senza di essi la vita non esisterebbe. I TSOAF, però, non hanno voluto rappresentare il lato benefico dei due elementi: in questo disco c'è tutta la loro potenza. Tutta la loro desolazione. Dodici tracce amare: "It is bitter, bitter. But I like it".
Comprai "The Ocean and the Sun", mesi fa, a scatola chiusa. Grazie a Dio, è stato uno degli acquisti più saggi che abbia fatto nell'ultimo paio di anni.
Tracklist:
- Intro
- The Ocean and the Sun
- I, the Swan
- Another Leather Lung
- Lude
- Cellophane
- The Heraldic Beak of the Manufacturer's Medallion
- Chinese New Year
- Uzbekistan
- Blessings Be Your Mister V
- Ahab
- On the Occasion of Wet Snow
CIRCA SURVIVE - JUTURNA (2005)
Anthony Green cantava nei Saosin, ha una voce che sembra Antonia Green ma che può raggiungere tonalità stratosferiche, è un ottimo songwriter. Incontra Colin Frangicetto, chitarrista dei This Day Forward con il quale forma i Circa Survive. Post hardcore, emocore, prog rock, belle melodie e quel pizzico di pretenziosità tipica di chi confida nelle sue capacità tecniche. All'inzio lo potreste odiare ma, se gli date più di una possibilità, vi rapirà. Ovviamente Equal Vision.
Tracklist:
- "Holding Someone's Hair Back" – 3:22
- "Act Appalled" – 3:20
- "Wish Resign" – 4:14
- "The Glorious Nosebleed" – 3:13
- "In Fear and Faith" – 3:35
- "The Great Golden Baby" – 4:11
- "Stop the Fuckin' Car" – 4:22
- "We're All Thieves" – 4:53
- "Oh, Hello" – 2:36
- "Always Getting What You Want" – 4:01
- "Meet Me in Montauk" – 14:39 (includes hidden track)
;-)
20090412
DEATH FROM ABOVE 1979 "YOU'RE A WOMAN I'M A MACHINE" (2004)
batteria, basso, voce. quanto basta per far venir giù l'intonaco dalle vostre pareti.
Tracklist:
1 - Turn It Out
2 - Romantic Rights
3 - Going Steady
4 - Go Home, Get Down
5 - Blood On Our Hands
6 - Black History Month
7 - Little Girl
8 - Cold War
9 - You're A Woman, I'm A Machine
10 - Pull Out
11 - Sexy Results
;-)
20090409
COMEBACK KID - TURN IT AROUND (2003)
Il Canada ragazzi, magica terra dal verde incontaminato e dalle leggi ultrapermissive, non che terra considerata copia sbiadita degli U.S.fucking A. al confine di sotto. Ma ultimamente, per lo meno al livello musicale, qualcosa sta cambiando, mi riferisco alla grande quantità di gruppi estremamente validi che permeano questa florida nazione. No, non mi mettero ad elencarli tutti, sinceramente non mi va e soprattutto voglio lasciarvi il gusto di dire quella frase che ultimamente pronuncio sempre più spesso, ovvero: " Ma che pure questi so canadesi?", quando scoprirete qualche nuova banda interessante. Ecco i Comeback Kid sono stati probabilmente il primo gruppo a cui ho attribuito tale frase. Hardcore gente, ma di quello fatto veramente come Cristo comanda (si vocifera che siano Cristiani), di quello che Ian MacKaye o Henry Rollins (spero che tutti sappiano chi siano questi signori, spero) avrebbero fatto se solo fossero nati qualche lustro dopo. Old school ma New school, veloce ma melodico ma incazzato ma profondo, Madball ma Bane ma Anthrax. Ok la faccio finita, il problema è che non dovrei parlare di bands che mi stanno cosi a cuore. Questo è il primo album, la base, non il loro capolavoro ( quello arriverà due anni dopo) ma sicuramente uno dei migliori album di inizio 2000. Ah, certo, se cercate innovazioni estreme in campo hardcore vi conviene rivolgere le vostre orecchie da qualche altra parte, se al contrario siete alla ricerca di circle pits, stage diving, sing-a-longs, emozione, riflessione e divertimento siete nel posto giusto.
Tracklist:
1. All in a year
2. Give and take
3. Die tonight
4. Changing face
5. Playing the part
6. Always
7. Step ahead
8. Operative word
9. Biting tongue
10. Something less
11. Never fade
12. Without a word
13. Lorelei
;-)
OWEN - "AT HOME WITH OWEN" (2006)
P.S.: dimenticavo... Femme Fatale è la cover del celeberrimo pezzo dei Velvet Underground, magistralmente eseguita. Ora avete un motivo in più.
Tracklist:
- Bad News
- The Sad Waltzes Of Pietro Crespi
- Bags Of Bones
- Use Your Words
- A Bird In Hand
- Windows And Doorways
- Femme Fatale
- One Of These Days
REFUSED - THE SHAPE OF PUNK TO COME (1998)
Refused: band post-hardcore svedese scioltasi in seguito all'uscita di questo disco. Probabilmente perché diedero il meglio e non avrebbero saputo andare oltre. Questo disco è la Rivoluzione con la lettera maiuscola. Il titolo lo spiega bene: questo è il manifesto del punk del futuro. Canzoni frenetiche e a tratti tranquille, con tanto di stacchi jazz e techno. Lo scream del frontman Dennis Lyxzén (anche fautore degli (International) Noise Conspiracy) è sempre presente, strumento ideale per dar sfogo ad un animo infiammato da ideali anarchici e rivoluzionari. Questo è il vero spirito punk! Purtroppo non è stato seguìto, e invece di formarsi una schiera di gruppi con le palle quadrate abbiamo assistito alla nascita di tante band inutili che fanno musica inutile e che parlano di cose inutili. Sicuramente se fossi un medio-man qualunque e un genitore amorevole, vieterei ai miei figli l'ascolto di questo disco.
1. Worms of the senses / Faculties of the skull
2. Liberation frequency
3. The deadly rythm
4. Summerholidays vs. punkroutine
5. Bruitist pome #5
6. New noise
7. The refused party program
8. Protest song '68
9. refused are fuckin dead
10. The shape of punk to come
11. Tannhäuser / Derivè
12. The Apollo programme was a hoax
;)
20090408
FOO FIGHTERS - "THERE IS NOTHING LEFT TO LOSE" (1999)
Perchè bisogna ascoltare "There Is Nothing Left To Lose":
- perchè c'è Dave Grohl, la cui natura semidivina è ben nota;
- perchè, se siete nati sul finire degli anni '80, l'album in questione è una pietra miliare che ha accompagnato la vostra adolescenza;
-perchè, se siete nati prima del secondo lustro degli anni '80, l'album in questione vi farà sentire adolescenti e felici;
-perchè, se siete nati negli anni '90, l'album in questione accompagnerà la vostra adolescenza;
-perchè è un album adolescente;
-perchè nessuno può dire di essere stato adolescente, se non l'ha sentito;
-perchè Dave Grohl ha una quarantina d'anni, ma rimane sempre un adolescente;
-perchè i video dei Foo Fighters sono delle perle di umorismo irripetibili;
-perchè i Foo Fighters sono gli oggetti volanti non identificati che i piloti della Seconda Guerra Mondiale scorgevano tra le nuvole durante le loro missioni, ed è impossibile che la cosa non vi intrighi;
-perchè, per dire di aver vissuto davvero, dovete sentirvi "Learn To Fly" in volo su un aereo di linea, preferibilmente diretto verso gli Stati Uniti;
-perchè questo è rock, cazzo.
Happy listening.
Tracklist:
- Stacked Actors
- Breakout
- Learn To Fly
- Gimme Stitches
- Generator
- Aurora
- Live-In Skin
- Next Year
- Headwires
- Ain't It The Life
- M.I.A.
- Fraternity
20090407
DEUTSCH AMERIKANISCHE FREUNDSCHAFT - "ALLES IST GUT" (1981)
Tracklist:
- Sato-Sato
- Der Mussolini
- Rote Lippen
- Mein Hertz Macht Bum
- Der Rauber Und Der Prinz
- Ich Und Die Wirklichkeit
- Als War's Das Letzte Mal
- Verlier Nichtden Kopf
- Alle Gegen Alle
- Alles Ist Gut
20090406
MAHJONGG "KONTPAB" (2008)
Oggi silenzio per le vittime del terremoto
1. Pontiac
2. Problems
3. Kottbusser Torr
4. Tell the Police the Truth
5. Those Birds are Bats
6. Wipe Out
7. Teardrops
8. Mercury
9. Rise Rice
;-)
20090405
GANG GANG DANCE "SAINT DYMPHNA" (2008)
i tortoise newyorchesi, molto ma molto più acidi. li amerete o li odierete, ma ascoltatelo tutto d'un fiato.
;-)
20090403
SIGUR RÓS - "ÁGÆTIS BYRJUN" (1999)
Sigur Rós significa "rosa della vittoria", e Sigurrós è il nome della sorellina di Jón Jónsi Þór Birgisson (cantante e chitarrista), nata il 4 dicembre 1994, data di nascita della band. Nonostante i più vedano in "Takk..." (eccezionale) il miglior lavoro dei nostri, io credo che Ágætis Byrjun sia ancor più valido.
Ho quasi paura, nel commentarlo. Perchè è un disco che non merita di essere recensito da nessuno: è troppo, troppo, troppo e dico troppo intenso, avvolgente, lirico, poetico, immersivo; glaciale e mite come la bella Islanda, speranzoso come il vonlenska (lingua inventata spesso utilizzata nei testi), malinconico e ricco come i ricordi di un passato perduto, trascinante, abbacinante come gli orizzonti del futuro che ognuno scorge al proprio risveglio. Risveglio... di una natura sepolta dal ghiaccio, di una primavera gelida, dei fiori che nascono anche nel gelo. Un inno alla vita, musica che permea i respiri di chi ascolta. Da ogni accordo, ogni apertura d'archi, da ogni reverse utilizzato, proviene pura estetica musicale, pura bellezza.
Ágætis Byrjun, che significa "un buon inizio" è un disco estremo. Estremamente bello. Un capolavoro assoluto.
Tracklist:
- Intro
- Svefn-g-Englar
- Starálfur
- Flugufrelsarinn
- Ný batterí
- Hjartað hamast (bamm bamm bamm)
- Viðrar vel til loftárása
- Olsen Olsen
- Ágætis byrjun
- Avalon