I Phoenix And The Turtle sono una band californiana e fanno post-rock. E fin qui tutto bene. Mi vorrei però soffermare su due loro peculiarità:
1. la line-up, oltre al fondamentale terzetto batteria-basso-chitarra, comprende una ragazza che suona il piano, il violino ed il violoncello (e qui strizzo l'occhio a robertotad per motivi autobiografici), con risultati davvero convincenti;
2. il gruppo si è formato in una circostanza che più post-rock/tragedy non si può: al funerale di un comune caro amico i nostri, provenienti da band diverse, eseguirono la sua canzone preferita (quale essa fosse è un'informazione che non trapela), e di lì in poi presero a suonare insieme.
Aneddotica a parte, il terzo lavoro dei PATT (il primo prodotto da un'etichetta, la Fluttery Records) è davvero carino. Forse la definizione di post-rock non calza esattamente; c'è tanto cantato e pochi crescendos. Tuttavia i nostri sono "al-di-là" del rock, e quindi fanculo alle etichette.
"Swallow Up The Moon" è molto interessante, sia per le parti vocali maschili/femminili che si incastrano benissimo con le parti strumentali, che per l'utilizzo di strumenti classici (strizzo l'occhio) davvero riuscito, che per una certa atmosfera placida e malinconica molto coinvolgente.
Metteteci poi il fatto che non se li incula nessuno e avrete un ulteriore motivo per ascoltarli.
P.S.: allego un'intervista in cui i nostri se la tirano un po'.
Tracklist:
- Line Drive
- 514
- Stuart Drives a Comfortable Car
- Wasted Days
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3 commenti:
Bello.
Davvero bello.
carino, lo sto ascoltando ora.. post-rock in senso ampio comunque
sì, in senso molto ampio. diciamo post-indierock. oppure non diciamo un cazzo che è meglio
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