"The artist in the ambulance" è uno dei migliori esempi di quel genere musicale che andava per la maggiore tra il 2000 e il 2005. Una specie di alternative rock/metal/conquelchestrilloognitanto/nu-metal che in molti usavano etichettare Emo-qualcosa, potendo contare sulla confusione generata da una delle categorizzazioni più insensate della storia della musica (per lo meno dopo il '98). Come molti sapranno quel periodo era fondamentalmente lammerda® (si, sto parlando degli Story of the year) ma qualche figata c'era: Glassjaw, Thursday,Brand New... gruppi che fanno roba buona[dai] tutt'ora, tra l'altro. I Thrice erano (sono, mi sento all'interno di un paradosso temporale, ma qui parliamo di album) tra i migliori della scena. I primi dischi erano riffetti-simpatia, quelli dopo roba sperimentale-manco troppo, questo è decisamente di mio gradimento. Alla fin fine parliamo di rock americano accordato in Drop D, aggressivo il giusto, accompagnato da tante belle aperture e una voce che, almeno secondo me, rompe diversi culi (per lo meno su disco). Molto bene [cit.]
1 commento:
molto molto bene.
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