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20110620

TAME IMPALA - "INNERSPEAKER" (2010)

Circa un anno fa l'Interwebs prese ad urlare a gran voce il nome dei Tame Impala, inneggiando alla bellezza ed all'efficacia del loro primo full-lenght "Innerspeaker" e convincendo schiere di giovani di ogni sorta, dall'hipster al rimastino, a cantarne le lodi. Persino Pitchfork, l'Edge della musica, affibbiò all'album un sonoro 8 e mezzo. Incuriosito, feci ciò che abitualmente faccio: salvai il link nella cartella "da ascoltare" e mi dimenticai completamente della loro esistenza.

Qualche giorno fa il mio signore Satana mi ha ordinato in sogno di procedere all'ascolto e prontamente ho obbedito.

Fratelli, grazie ai Tame Impala abbiamo avuto la conferma che il rock psichedelico non è morto, ma ha semplicemente poltrito negli ultimi trenta lunghi anni. Le visioni che possedevano le menti dei The Doors dell'album omonimo, dei Pink Floyd del Dark Side, dei The Beatles di Magical Mystery Tour o del White Album, dei Grateful Dead e di tutta quella compagnia di dimetiltriptaminici musicisti sono ancora presenti e possenti come lo furono un tempo. "Innerspeaker" è un disco eccellente: c'è il rock vero e fottuto di una volta, ci sono i momenti mellow da godersi nudi nella natura, ci sono le armonie vocali da risveglio della coscienza collettiva, gli accordini squillanti di chitarra, i bassi mediosi, gli organetti Hammond, l'LSD a pacchi.
Consigliatissimo.


Tracklist:
  1. It Is Not Meant To Be
  2. Desire Be Desire Go
  3. Alter Ego
  4. Lucidity
  5. Why Won't You Make Up Your Mind?
  6. Solitude Is Bliss
  7. Jeremy's Storm
  8. Expectation
  9. The Bold Arrow Of Time
  10. Runway, Houses, City, Clouds
  11. I Don't Really Mind

5 commenti:

Anonimo ha detto...

droga

Eugenio Barracchini ha detto...

Consiglio i CRystal Antlers spaccaculi anche loro!

Frankie ha detto...

Io li buttai nel cestino dopo un ascolto. Fu la seconda volta che mandai a cagare Pitchfork. La prima fu con i Deerhunter, la terza di recente con i Cults. I megariverberi pissichedelici non mi fanno un grande effetto devo dire, però dal vivo sono dei gran fichi, pare. Penso che li riascolterò.

Regular John ha detto...

i Deerhunter fecero cacare anche a me. qui invece sono rimasto supersorpreso in positivo.

comunque, la colpa principale di Pitchfork è aver affibbiato qualcosa come un 2,5 su 10 a Something To Write Home About.

Frankie ha detto...

2.0 netto ai Get Up Kids. E che dire dello 0 clamoroso a NYC Ghosts & Flowers? O del 4 a Rock Bottom. Mi hanno pure devastato quei promettenti giovinotti degli Everything Everything. Mag

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