Isao Tomita è un arzillo ottuagenario giapponese a cui piacciono i sintetizzatori e l'astronomia. Nell'anno 1976 il Tomita, forte del suo interesse nei confronti delle succitate discipline, decide di adattare la suite orchestrale 'The Planets' di Gustav Holst al suo gusto personale, influenzato dalla malattia mentale e da quella di Minamata. Ecco dunque che, armato di Moog e selvaggia follia, consegna ai posteri 51 minuti di suoni alieni, beep beep interstellari e correnti gravitazionali che Battiato levate. Il risultato è molto interessante.
1. Mars, the Bringer of War
2. Venus, the Bringer of Peace
3. Mercury, the Winged Messenger
4. Jupiter, the Bringer of Jollity; Saturn, the Bringer of Old Age
5. Uranus, the Magician; Neptune, the Mystic