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20091031

BELLA CACATA/2: METALLICA - LOAD (1996)






Partecipo anch'io all'iniziativa "Bella cacata", postando qui uno di quegli album che più di tutti ho maledetto (avendolo comprato anche originale). Il sangue e l'urina in copertina dicono già tutto, lo sperma sulla cover dell'altrettanto disgraziato re-load farà il resto. Dopo una carriera fatta di dischi da storia del rock, quest'album è l'inizio della disgrazia per i thrashers della Bay Area.

Com'è andata a finire:
Il bassista di cui nessuno ricorda il nome di lì a poco si darà alla macchia (dopo il solito bliz anti-trans) per lasciare il posto al bello e dannato Trujillo (di cui abbiamo da poco parlato). Kirk Hammett ha preso la sifilide, ma in compenso non picchia più la moglie. Tutto il contrario di Lars Ciccio Ulrich, che si è risposato per la sesta volta e sta per diventare trisnonno. Il peggio di tutti è il cantante biondino, che con un esercito di avvocati fa le cause ai poverazzi che si scaricano i loro album di cacca. Noi sta cacata manco la volemo sentì, capito?

Ed ecco, a titolo puramente didascalico, la tracklist di Load:

01 Ain't My Bitch 5:04
02 2 X 4 5:28
03 The House Jack Built 6:39
04 Until It Sleeps 4:30
05 King Nothing 5:28
06 Hero of the Day 4:22
07 Bleeding Me 8:18
08 Cure 4:54
09 Poor Twisted Me 4:00
10 Wasting My Hate 3:57
11 Mama Said 5:19
12 Thorn Within 5:51
13 Ronnie 5:17
14 The Outlaw Torn 9:52

:-(  devilmusicradio666.blogspot.com

GEOFF FARINA - REVERSE ECLIPSE (2001)






Per tutti quelli che hanno apprezzato i Karate, ecco il disco solista di Geoff Farina. All'epoca il trio non s'era ancora sciolto, e questi brani furono volontariamente messi da parte. Tredici pezzi chitarra e voce, stilosi e imprevedibili. Semplice e pulito, ma suonato da paurissima. Assoli di quelli che vorrei tanto ma non posso permettermelo (magari su Rock Band). Un disco solitario, come un the: buono qui e buono qui.


1 Special Diamonds
2 The Left-Handed Way
3 Fire
4 Henningson or Hemingway
5 Gravity
6 Pordenone Plaster
7 Soon in Tents
8 The Rights
9 Only Yellows
10 The Dianne Eraser
11 Olive or Otherwise
12 One Percent
13 Fixable

;-) sinbateria.blospot.com

BELLA CACATA, VOL.1: THIS CITY - "WE WERE LIKE SHARKS" (2009)


AUDIO_LESI è orgoglioso di inaugurare, senza alcun nesso logico (se non quello dell'orrido) con la odierna festa anglosassone, il nuovissimo filone della "Bella Cacata". In sostanza, con cadenza più o meno regolare, intervalleremo i nostri magnifici post su magnifici dischi con abominevoli post su delle belle cacate. Attenzione, però: non dischi troppo ovviamente brutti; non Laura Pausini e compagnia bella; ma deiezioni musicali ad opera di gente che ci aveva illuso di far bene, travisamenti sonori, errori di post-produzione, orrendi ritornelli di band da cui ci si aspettava di più. Cominciamo.

I This City sono un quintetto inglese di cui non avevo mai sentito parlare finchè non li ho visti dal vivo, casualmente, in quel del nebbioso capoluogo lombardo. I nostri eroi mettono in piedi uno show meraviglioso, presenza scenica notevole, riffoni imponenti, stacchi post-hardcore di pregevole fattura, una voce molto "core" che avrebbe potuto tranquillamente confrontarsi con i "this station is not operational" del nostro amico Zavala. Insomma, ragazzi cresciuti a pane e "Relationship Of Command", uno show fantastico, una splendida interpretazione di come dovrebbe essere il post-hardcore degli anni '10 prossimi venturi. Tutto contento mi dirigo al banchetto del merchandise e compro il loro cd, "We Were Like Sharks", con entusiasmo osannante. A causa della folla non riesco a complimentarmi con loro di persona, però.
Il giorno dopo, senza aver ancora sentito il cd, mi reco sul loro myspace. Come direbbe il buon Mr. Kurtz, "l'orrore, l'orrore". Menomale che non ho fatto loro i complimenti di persona, perchè mi ritrovo questo:



Una bella cacata, appunto. Dal vivo si era persa la faggottaggine di molti riffetti abominevoli, i coretti del cazzo in sottofondo, e soprattutto nessuno indossava magliette rosa di merda. Sembravano davvero un gran gruppo. Poi ho anche sentito il disco per intero: è proprio brutto.
Ahimè, i This City avrebbero potuto essere un esempio notevole di post-hardcore: purtroppo, la necessità del coito ha inquinato la loro musica, e li ha resi un meraviglioso esempio di H&M-core. Grossa, grossa occasione mancata.

Tracklist:
  1. We Move
  2. Black And Blue
  3. With Loaded Guns
  4. Romantic
  5. Picture This
  6. No Hero
  7. Moving Parts
  8. Colours
  9. Kids With Fireworks
  10. Middle Ground
;-)

V/A - NIGHT OF THE LIVING DEAD O.S.T (1968) + DAWN OF THE DEAD O.S.T. (1978)




Dato che Halloween si avvicina e dato che noi siamo un po' indulgenti con queste allegre festicciuole d'importazione (purchè abbiano a che fare col sangue o con altre viscere), siamo lieti di celebrare queste notti e queste albe a venire col giusto apporto di morti viventi.

Per dirla breve: più zombie, meno cacao.




















1. Driveway to the Cemetary (Main Title)
2. At the Gravesite / Flight / Refuge
3. Farmhouse / First Approach
4. Ghoulash (JR's Demise)
5. Boarding Up
6. First Radio Report / Torch on the Porch
7. Boarding Up 2 / Discovery: Gun 'n Ammo
8. Cleaning House
9. First Advance
10. Discovery of TV / Preparing to Escape / Tom and Judy
11. Attempted Escape
12. Truck on Fire / Ben Attacks Harry / Leg of Leg
13. Beat 'Em or Burn 'Em / Final Advance
14. Helen's Death / Dawn / Posse in the Fields / Ben Awakes
15. OK Vince / Funeral Pyre (End Title)

:-) - digitalmeltd0wn.blogspot.com




















01. The Gonk - H. Chappell
02. Cosmogony Part 1 - P. Lemel
03. Sinestre - E.Towren
04. Cause I'm A Man - P. Reno
05. Figment - S. Park
06. Mask Of Death - J. Trombey
07. Scarey 1 - D. Scott
08. Scarey 2 - D. Scott
09. Dark Earth - J. Trombey
10. Mall Montage Sceneí - R.Tilsley, Ragtime Razzamatazz, H.Chappell, Tango Tango, B.Stoller, Fugarock, D.Scott
11. Barrage - J. Trombey
12. Desert De Glace - P. Arvay
13. Sun High - S. Park
14. Dramaturgy - P. Lemel

;-) via experimentaletc.blogspot.com

20091030

THE MISFITS - "AMERICAN PSYCHO" (1997)


Abbiamo già parlato dei Misfits. Ecco, il meraviglioso "American Psycho" che orgogliosamente Audiolesi vi presenta è uno dei più felici pargoli della band di Lodi (luogo sul nome del quale inviterei tutti a non proferire facili battute).
Ai tempi in cui i dischi ce li masterizzavamo, e poi dopo 24 ore li distruggevamo fisicamente per poi andare a comprarli (come si fa con i download odierni), fu Robertotad ad introdurmi ad "American Psycho", titolo tratteggiato nella sua orribile grafia. Bene, fu amore a prima vista: non con Robertotad, ma con il capolavoro horror punk in questione (altro che i The Horrors...).
Signori, non mi dilungherò nella descrizione delle prerogative musicali dei nostri (senza Glenn Danzig, con Michale Graves), che tutti conoscete. Vi dico soltanto che se fino ad oggi avete vissuto senza ascoltare almeno settimanalmente "American Psycho", beh, non è valsa la pena di vivere. Date un senso ai vostri processi metabolici ed al funzionamento del vostro sistema nervoso parasimpatico, prima che un demone ve lo strappi via.



Tracklist:
  1. Abominable Dr. Phibes
  2. American Psycho
  3. Speak Of The Devil
  4. Walk Among Us
  5. The Hunger
  6. From Hell They Came
  7. Dig Up Her Bones
  8. Blacklight
  9. Resurrection
  10. This Island Earth
  11. Crimson Ghost
  12. Day Of The Dead
  13. The Haunting
  14. Mars Attacks
  15. Hate The Living, Love The Dead
  16. Shining
  17. Don't Open 'Til Doomsday
;-)

20091029

IRON MAIDEN -"THE NUMBER OF THE BEAST" - (1982) -



E noi che si credeva di essere un blog serio!Ora che la vergine di ferro si è aggiunta alla festa allora sì.Allora ci siamo.Poco da dire, sto disco è la bibbia. Il più bello dei Maiden. Citazioni su citazioni e discussioni su tematiche di ogni genere, dalle sacre scritture ("The number of the Beast"), alle serie televisive ("The Prisoner"), alla questione degli indiani di america ("Run to the hills"), alle prostitute ("22 Acacia Avenue", ovvero la canzone più bella dei Maiden e una delle più belle del mondo). Il disco completo per te e per tutta la tua famiglia.
I left alone my mind was blank I needed time to think to get the memories from my mind, ovvero le parole più importanti che un ragazzo deve ascoltare e ripetere cantando per crescere bene.

ecco il fantastico video

POST scriptum: il diavolo rosso verso la fine del video si dice essere Nicko McBrain, futuro batterista del gruppo.

Tracklist:
1. "Invaders"
2. "Children Of The Damned"
3. "The Prisoner"
4. "22 Acacia Avenue"
5. "The Number of the Beast"
6. "Run to the Hills"
7. "Gangland"
8. "Total Eclipse"
9. "Hallowed Be Thy Name"

;-)

CALEXICO - HOT RAIL (2000)




Deserto, deserto, deserto. E' questo il leitmotiv di Hot Rail, terzo album della band di Tucson, Arizona. Capitanata da Joey Burns e John Convertino, già componenti degli ottimi Giant Sand, i Calexico sono una delle band più originali del panorama indie americano. Cazzo perchè non vivo in un deserto e non ho una cadillac rossa decappottabile? Cazzo perchè non sono buono col lazo? Cazzo perchè non ci sono mucche e bufalotti qua intorno? Perchè nemmeno l'ombra di un messicano baffuto e panzone che mi offre una tequila, cazzo?
Colgo l'occasione per salutare l'indimenticata Canda Plaxtica de Tepetlixpa...  Ve li ricordate?




1. El Picador
2. Ballad of Cable Hogue
3. Ritual Road Map
4. Fade
5. Untitled III
6. Sonic Wind
7. Muleta
8. Mid-Town
9. Service and Repair
10. Untitled II
11. Drenched
12. 16 Track Scratch
13. Tres Avisos
14. Hot Rail

;-) - sircharliepalmer.blogspot.com

20091028

MALEGOAT - "PLAN INFILTRATION" (2005)


Devo ringraziare di cuore il sempre interessantissimo Emotional Breakdown, che li ha individuati e diffusi al mondo. I Malegoat sono giapponesi, e ciò è già un punto a favore (giappone/canada/islanda valgono sempre come bonus). Questo loro EP dura 14 minuti. Math/emo/indie rock arpeggioso di squisita fattura, al sapore di cadwallader/kinsella/bobnanna. Splendido.

Tracklist:
  1. Transparency
  2. Boredom
  3. Resistance Activity Of Brain
  4. Entire
  5. Osmosis
  6. Cogwheel
;-)

KARATE - UNSOLVED (2000)



I Karate sono una band di Boston, scuderia Dischord. Il loro stile può essere agilmente definito indie-jazz e questo è senza dubbio il loro disco migliore, un album che a quasi 10 anni dall'uscita suona ancora freschissimo. Oltre ad essere superorgoglioso di possoderne una copia autografata dal chittarista/vocalist Geoff Farina (che ha anche militato nella prima formazione del collettivo folk Ardecore assieme ad alcuni componenti dei nostrani Zu), non posso che consigliarvene caldamente l'ascolto. Questo sì che è un disco per far innamorare le donne...


The roots and the ruins:


1. Small Fires
2. The Lived-But-Yet-Named
3. Sever
4. The Roots And The Ruins
5. Number Six
6. One Less Blues
7. The Halo Of The Strange
8. The Angels Just Have To Show
9. This Day Next Year

;-) - worshipandtributemedia.blogspot.com

20091027

SUICIDAL TENDENCIES - SUICIDAL FOR LIFE (1994)


Mi ero dimenticato di quanto fosse una presa a bene "Suicidal for Life" dei Suicidal Tendencies. Sicuramente non è il loro miglior disco, anzi.. Ma ho un legame particolare con questo, dato che ci sono cresciuto (me lo regalò il già su queste pagine citato Angioletto come regalo di Cresima nel lontano 2001.. Abbastanza fuori norma come regalo.. ahaha). I ST spero li conosciate già un minimo, comunque, in due parole, sono stati un gruppo fondamentale per lo sviluppo dell'hardcore in L.A. all'inizio degli 80's con il loro self-titled (probabilmente presto su Audiolesi) e furono uno tra i primi gruppi hardcore ad essere passati su MTV.. (l'inizio della fine? vabbè). Dopo questo album abbandonarono il genere per sperimentare quello che diverrà poi il crossover thrash, di anno in anno ammorbidendosi sempre più, facendo uscire dischi orripilanti. Ora penso facciano di nuovo hardcore? Boh, non saprei.. Comunque ritornando a "Suicidal for Life", è difficile decifrare bene lo stile.. E' in pieno sound anni '90, non più thrash-hc, ma un crossover che non so spiegare. Però è fico, a differenza della maggior parte delle band crossover anni '90 (eccezion fatta per i RATM, che se la sono spadroneggiata). Il frontman Cyco Miko è un soggettone (lo si evince dalla copertina) e il resto della band ha le palle cubiche a livello strumentale, tutta gente che ha poi ha suonato con grandi nomi della musica (un esempio è Robert Trujillo, attuale bassman dei Metallica).
Parole chiave: pulizia sonora, funk, tecnica, muthafucka, bandana, thrash.

Ps. E con questo si supera Maggio! :)

01. Invocation
02. Don't give a fuck!
03. No fuck'n problem
04. Suicyco muthafucka
05. Fucked up just right!
06. No bullshit
07. What else could I do?
08. What you need's a friend
09. I wouldn't mind
10. Depression and anguish
11. Evil
12. Love vs. loneliness
13. Benediction

;)

PERE UBU - THE MODERN DANCE (1977)




Il disco d'esordio dei Pere Ubu senza dubbio è uno dei pilastri della new wave. Loro stessi (che hanno preso il nome dall'indimenticato maestro di patafisica -oltre che di vita - Alfred Jarry) si definiscono art-rock, altri parlano di avant-garage. Ma sticazzi le etichette, questo è un classico disco da isola deserta.


Questo video non l'ho capito, ma la canzone è stupenda.


01 - Non-Alignment Pact
02 - The Modern Dance
03 - Laughing
04 - Street Waves
05 - Chinese Radiation
06 - Life Stinks
07 - Real World
08 - Over My Head
09 - Sentimental Journey
10 - Humor Me

;-) - tastercrd.blogspot.com

20091026

THE RESIDENTS - COMMERCIAL ALBUM (1980)




Non esiste disco migliore per approcciare l'arte oscura dei Residents: 40 canzoni per un totale di 40 minuti. Come recita il packaging, ogni canzone dovrà essere riprodotta almeno due o tre volte di seguito per ottenere una vera e propria "canzone". Un disco non solo da ascoltare, ma anche da mangiare, da infilare sotto al cuscino, o meglio, da ficcare (al posto del classico fazzoletto) nel taschino del vostro frac per fare bella figura nelle serate di gala.


Ed ecco un breve saggio della genialità malvagia dei Residents:

  1. "Easter Woman" – 1:03
  2. "Perfect Love" – 1:03
  3. "Picnic Boy" – 1:01
  4. "End of Home" – 1:04
  5. "Amber" – 1:02
  6. "Japanese Watercolor" – 1:02
  7. "Secrets" – 1:03
  8. "Die in Terror" – 1:03
  9. "Red Rider" – 1:02
  10. "My Second Wife" – 1:02
  11. "Floyd" – 1:03
  12. "Suburban Bathers" – 1:04
  13. "Dimples and Toes" – 1:03
  14. "The Nameless Souls" – 1:04
  15. "Love Leaks Out" – 1:04
  16. "Act of Being Polite" – 1:03
  17. "Medicine Man" – 1:04
  18. "Tragic Bells" – 1:03
  19. "Loss of Innocence" – 1:04
  20. "The Simple Song" – 1:02
  21. "Ups and Downs" – 1:04
  22. "Possessions" – 1:03
  23. "Give It to Someone Else" – 1:03
  24. "Phantom" – 1:04
  25. "Less Not More" – 1:03
  26. "My Work Is So Behind" – 1:04
  27. "Birds in the Trees" – 1:04
  28. "Handful of Desire" – 1:04
  29. "Moisture" – 1:04
  30. "Love Is..." – 1:03
  31. "Troubled Man" – 1:04
  32. "La La" – 1:04
  33. "Loneliness" – 1:04
  34. "Nice Old Man" – 1:04
  35. "The Talk of Creatures" – 1:04
  36. "Fingertips" – 1:04
  37. "In Between Dreams" – 1:0
  38. "Margaret Freeman" – 1:03
  39. "The Coming of the Crow" – 1:04
  40. "When We Were Young" – 1:02

;-) - debutantedebris.blogspot.com

WEEZER - "[S/T]" (aka THE BLUE ALBUM) (1994)


Oggi ero in treno, cuffie nelle orecchie, bel tramonto all'orizzonte. Mi sono messo a sentire questo disco, fino a scoprirmi, parecchi minuti dopo, sussurrante e tremolante, dedito a riprodurre sommessamente le splendide armonie vocali di Rivers Cuomo. Ladies & Gentlemen, in quello che potrebbe essere un post della serie "Audiolesi, solo grandi classici", ecco a voi il debut album dei (o degli?) Weezer, band che tempo fa il nostro xandreax introdusse al popolo bue con "Pinkerton". Il mio collega ha già doverosamente descritto le sonorità dei nostri con perizia: posso solo aggiungere che l'ascolto di questo disco vi catapulterà nel bel mezzo dello scorso decennio, vi riempirà i polmoni della cara vecchia brezza 90's fleeva che non stanca mai, vi spingerà ad essere il più goffi possibile nei movimenti convulsi che eseguirete sulle sue arie.
Purtroppo non mi chiamo Jonas: firmarmi con quel nome sarebbe stata la conclusione perfetta per queste poche righe.




Tracklist:
  1. My Name Is Jonas
  2. No One Else
  3. The World Has Turned And Left Me Here
  4. Buddy Holly
  5. Undone - The Sweater Song
  6. Surf Wax America
  7. Say It Ain't So
  8. In The Garage
  9. Holiday
  10. Only In Dreams
;-)

MASTODON - CRACK THE SKYE (2009)


Crack the Skye è un trip allucinante. Basterebbe dire questo per descrivere il disco. I Mastodon, progressive metal band based in Atlanta, Georgia, stanno in fissa con i concept album (e questo si capisce anche dai loro precedenti due dischi). Producono la loro musica, non come tale, ma come opera d'arte. Si soffermano su passaggi improbabili, melodie oscure, sperimentalizzazione e storie incredibili. Loro stessi affermano che per scrivere questi pezzi si sono allontanati dalla Terra addentrandosi nello spazio etereo. La storia in questione vede come protagonista un paraplegico il cui unico mezzo per arrivare ovunque è il viaggio astrale (OOBE). Avvicinatosi troppo al sole, come Icaro insegnò, finisce per bruciare il suo supporto (non le ali ma un cordone ombellicale), perdendosi nello spazio. Tramite un wormhole finisce in un regno spirituale, dove parla con degli spiriti spiegandogli la situazione. Questi per aiutarlo a tornare sulla Terra lo spediscono in Russia, nel corpo di Rasputin. Questo viene ucciso per aver attentato allo zar, e le due anime escono dal suo corpo, attraverso una spaccatura nel cielo (Crack the Skye appunto). Rasputin a questo punto tenta di far tornare il ragazzo nel proprio corpo, imbattendosi persino nel Diavolo.
Un bel viaggione insomma.

Ps. Nella title track è presente un featuring di Scott Kelly dei Neurosis.



Lyrics

01. Oblivion
02. Divinations
03. Quintessence
04. The czar:
I. Usurper
II. Escape
III. Martyr
IV. Spiral
05. Ghost of Karelia
06. Crack the skye
07. The last baron

Part I ;)
Part II ;)

PJ HARVEY - IS THIS DESIRE? (1991)




Il quarto album di Polly Jean è, a mio avviso, il più bello e il più sperimentale (date le numerose incursioni elettroniche). Pj è una sirena e questo disco potrebbe farvi andar fuori di testa.


1. Angelene
2. The Sky Lit Up
3. The Wind
4. My Beautiful Leah
5. A Perfect Day Elise
6. Catherine
7. Electric Light
8. The Garden
9. Joy
10. The River
11. No Girl So Sweet
12. Is This Desire?

;-) vagabird.blogspot.com

THE BEATLES - "REVOLVER" (1966)

Nella disperata corsa per far sì che questo mite Ottobre raggiunga quantitativamente lo scorso "Maggio radioso" di Audiolesi, aggiungiamo un tassello fondamentale all'audiomosaico relativo al più grande gruppo della storia dell'uomo.
"Revolver" è il primo disco psichedelico della storia. George Harrison fa amicizia con Ravi Shankar (presto su Audiolesi), sitarista indiano, "Tomorrow Never Knows" echeggia antichi manoscritti tibetani e "Taxman" narra di come il fisco sia da sempre una rogna per tutti.
Fatto sta che anche questa volta ci troviamo di fronte ad un album mitologico, impressionante, moderno più dell'avanguardia post-moderna modernissima ultramoderna dei secoli a venire. Qualsiasi cosa suoniate, loro ci avevano già pensato.

Tracklist:
  1. Taxman
  2. Eleanor Rigby
  3. I'm Only Sleeping
  4. Love You To
  5. Here, There And Everywhere
  6. Yellow Submarine
  7. She Said She Said
  8. Good Day Sunshine
  9. And Your Bird Can Sing
  10. For No One
  11. Doctor Robert
  12. I Want To Tell You
  13. Got To Get You Into My Life
  14. Tomorrow Never Knows
;-)

20091025

METALLICA -"KILL'EM ALL" - (1983) -



A mio parere non è il miglior disco dei Metallica ("...And justice for all" uber alles) ma rappresenta una delle svolte del trash metal in generale. Poco più che ventenni i nostri Four Horsemen si recarono a Nuova Yorke per registrare questa fortuna, subito dopo aver silurato Dave Mustaine, che fonderà poi i Megadeth, per rimpazziarlo con il grande Kirk Hammet. La vita dei Metallica fu poi piena di ostacoli (prima su tutti la tragica morte del bassista Cliff Burton investito dallo steso tourbus dei Metallica in un incidente), di pessime scelte e di pessimi album, ma vogliamo ricordarli così, strilloni incazzati ragazzi senza limiti.

Tracklist:
1. "Hit the Lights"
2. "The Four Horsemen"
3. "Motorbreath"
4. "Jump in the Fire"
5. "(Anesthesia) Pulling Teeth"
6. "Whiplash"
7. "Phantom Lord"
8. "No Remorse"
9. "Seek and Destroy"
10. "Metal Militia"

;-)

TOM WAITS - RAIN DOGS (1985)




E' praticamente inutile starvi a introdurre, nè tantomeno descrivervi, il genio e lo stile inconfondibile di uno dei cantautori più ispirati di tutti i tempi: Tom Waits. In tanti hanno provato a seguire le sue orme, anche italiani, ma qui si parla di un vero e proprio totem, un disco da appendere al muro e davanti al quale ognuno dovrebbe inchinarsi almeno una volta al giorno.

avete visto daunbailò?


01 - Singapore.mp3
02 - Clap Hands.mp3
03 - Cemetery Polka.mp3
04 - Jockey Full Of Bourbon.mp3
05 - Tango Till They’re Sore.mp3
06 - Big Black Mariah.mp3
07 - Diamonds And Gold.mp3
08 - Hang Down Your Head.mp3
09 - Time.mp3
10 - Rain Dogs.mp3
11 - Midtown (Instrumental).mp3
12 - 9th & Hennepin.mp3
13 - Gun Street Girl.mp3
14 - Union Square.mp3
15 - Blind Love.mp3
16 - Walking Spanish.mp3
17 - Downtown Train.mp3
18 - Bridge Of Rain Dogs (Instrumental).mp3
19 - Anywhere I Lay My Head.mp3

;-)

RAGE AGAINST THE MACHINE - "[S/T]" (1992)

"Audiolesi, solo grandi classici" ritorna con un disco che è la storia di tutti noi. Almeno le ultime tre o quattro generazioni si sono esaltate, arrabbiate, dimenate ed entusiasmate con "Rage Against The Machine" a vorticare furioso nello stereo. Lo sappiamo a memoria. Lo potremmo ricantare dall'inizio alla fine senza la minima sbavatura. Riusciamo a non confondere i riff pentatonici di un pezzo con quelli di un altro (e nel caso dei RATM non è impresa da poco).
Questo album ha diciassette anni, ma sembra uscito ieri. Sempre fresco, sempre moderno, sempre vivo ed accattivante. Sempre furioso, tragico, esplosivo come quasi vent'anni fa. Ribelle, ma ribelle davvero, che non basta mettere la kefia per essere anticonformista.
Un capolavoro illuminato consegnato, ormai parecchio tempo fa, alle generazioni future. Esse, purtroppo, sembrano non aver recepito la lezione...

Tracklist:
  1. Bombtrack
  2. Killing In The Name
  3. Take The Power Back
  4. Settle For Nothing
  5. Bullet In The Head
  6. Know Your Enemy
  7. Wake Up
  8. Fistful Of Steel
  9. Township Rebellion
  10. Freedom
;-)

EAGLES OF DEATH METAL - "HEART ON" (2008)

Questo per celebrare uno dei gruppi più divertenti del mondo dal vivo. Il baffuto signore di nome Jesse Hughes che presta volto, voce e chitarra alla band è un intrattenitore dei migliori sulla piazza, comico sopraffino, deliziosa macchietta, attore nato nonchè rock'n'roller diabolico. La presenza di Satana è evidente nelle tracce dell'ottimo "Heart On", ultimo lavoro degli EoDM: beninteso, non si tratta del demonio che venererebbero Burzum e compagnia di Bergen, ma di un irresistibile Astarotte danzereccio munito di lucenti Ray-Ban a goccia.
Are you ready to surrend to the power and fury of rock'n'roll?!?




Tracklist:

  1. Anything 'Cept The Truth
  2. Wannabe In L.A.
  3. (I Used To Couldn't Dance) Tight Pants
  4. High Voltage
  5. Secret Plans
  6. Now I'm a Fool
  7. Heart On
  8. Cheap Thrills
  9. How Can a Man With So Many Friends Feel So All Alone
  10. Solo Flights
  11. Prissy Prancin
  12. I'm Your Torpedo
  13. As Nice As I Can Be (UK Bonus Track)
  14. Fairytale In Real Time (UK & Australian Bonus Track)
;-)

20091024

EMERSON, LAKE & PALMER - "PICTURES AT AN EXHIBITION" - (1971)



All you need is prog.
Per restare nella serie "andiamo a scuola di musica", vi propongo lo storico live degli Emerson,Lake & Palmer svoltosi al Newcastle City Hall nel North East England il 26 marzo 1971, nel quale il trio delle meraviglie dei tempi dispari ripropose in chiave prog l'opera di Modest Musorgskij del 1874 "Quadri di un'esposizione".
Buon ascolto.

Tracklist:
1. "Promenade" (Musorgskij)
2. "The Gnome" (Musorgskij/Palmer)
3. "Promenade reprise" (Mussorgskij/Lake)
4. "The Sage" (Lake)
5. "The Old Castle" (Musorgskij/Emerson)
6. "Blues Variations" (Emerson Lake and Palmer)
7. "Promenade reprise 2" (Musorgskij)
8. "The Hut of Baba Yaga part one" (Musorgskij)
9. "The Curse of Baba Yaga" (Emerson Lake and Palmer)
10. "The Hut of Baba Yaga part two" (Musorgskij)
11. "The Great Gates of Kiev" (Mussorgskij/Lake)

;-)

20091023

BURIED INSIDE - "CHRONOCLAST" (2005)


Si torna a parlare di band canadesi qui su Audiolesi. Dopo aver elogiato la qualità e la quantità di gruppi di questa florida nazione è d'obbligo sottolineare anche la varietà di generi che compongono la scena "aggressiva" (passatemi il temine convergiano). Infatti oltre ad Hardcore, Metalcore, Deathcore e affini (Despisied Icon) abbiamo anche la possibilità di inoltrarci in territori più Sludge e Post grazie a questi Buried Inside banda alquanto interessante. La loro etichetta è la Relapse garanzia di pesantezza e sperimentazione (vi dico solo Mastodon e The Dillinger Escape Plane) ed effettivamente questi ragazzi reincarnano perfettamente lo spirito della loro label. Molte sono le influenze che possiamo percepire dall'ascolto di Chronoclast (probabilmente ve ne servirà più di uno per apprezzarlo): in primis gli immancabili Cult Of Luna, Isis, Neurosis e compagnia lenta, ma è chiaramente riconoscibile sotto questo primo strato una sonorità riconducibile ai quattro geni del massachusetts ( si, parlo di Loro), questo, ovviamente, per quanto riguarda le parti più caotiche. Non manca una certa atmosfera malsana e sofferente tipica del genere, che trova sfogo, più di ogni altra cosa, nella voce del bravo cantante. Personalmente lo ritengo un gran bel disco ( anche il concept che lo definisce sembra abbastanza interessante), non un esempio di originalità sia chiaro( di questi tempi...), ma sicuramente un album che ascoltato nel momento giusto (per capirci, fossi in voi non lo metterei durante la vostra festa di compleanno) può regalarvi 40 minuti di piacevole paranoia e odio verso l'umanità.

Tracklist:

  1. "Introduction" - 2:51
  2. "Time As Ideology" - 3:14
  3. "Time As Methodology" - 2:23
  4. "Time As Surrogate Religion" - 7:12
  5. "Time As Imperialism" - 4:24
  6. "Reintroduction" - 2:00
  7. "Time As Abjection" - 4:55
  8. "Time As Automation" - 0:56
  9. "Time As Commodity" - 5:50
  10. "Time As Resistance" - 6:15


FABRIZIO DE ANDRE' - "NON AL DENARO, NON ALL'AMORE NE' AL CIELO" - (1971) -



Accoppiata magica per questo lavoro. Fabrizio de Andrè che canta le poesie del maestro Edgar Lee Masters contenute nel suo capolavoro "Antologia di Spoon River". Un disco molto suonato che si discosta dal più classico cantautorato italiano degli anni 60-70 dove la voce e la chitarra erano spesso non accompagnate da altri strumenti. Le musiche fuono arrangiate da un giovanissimo Nicola Piovani ed il lavoro che ne uscì fuori fu veramente all'avanguardia per quel periodo. Vi invito a porre attenzione alla canzone "Un ottico" e alle sue soluzioni pre-post-pre-psichedeliche.

TRACKLIST:
1. "La collina"
2. "Un matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio)"
3. "Un giudice"
4. "Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato)"
5. "Un malato di cuore"
6. "Un medico"
7. "Un chimico"
8. "Un ottico"
9. "Il suonatore Jones"

;-)

20091021

SKID ROW - SKID ROW (1989)


Audiolesi classics:
Noi siamo gli Skid Row, cinque giovani ribelli che pensano solo a divertirsi e a scorrazzare in lungo e in largo per tutto il New Jersey a cavallo di fiammeggianti Harley Davidson (e sì, siamo dei bifolchi!). Alcohol è il nostro secondo nome.. Pericolo il terzo. Sono gli anni '80 (ancora per poco) e siamo nel periodo d'oro dell'hard rock, insieme a Mötley Crüe e Guns N' Roses. Ci vestiamo come checche e siamo glabri come neonati ma le donne sono la nostra unica ragione di vita (e pare pure che ci sbavino dietro..). Abbiamo sfornato questo disco che è una bomba a mano. Siamo degli sbandati: We are the youth gone wild!

Ps: Siamo nel XXI secolo ormai e Sebastian Bach (no, non il compositore del XVII) ha lasciato la band. Ora è un vecchiardo che recita in "Una mamma per amica", e noi continuiamo a suonare ma facciamo cagare.

L'Asia sta sempre una spanna sopra:


01. Big guns
02. Sweet little sister
03. Can't stand the heartache
04. Piece of me
05. 18 and life
06. Rattlesnake shake
07. Youth gone wild
08. Here I am
09. Makin' a mess
10. I remember you
11. Midnight/Tornado

;)

20091020

WEATHER REPORT - "HEAVY WEATHER" (1977)


Una delle più abominevoli copertine mai concepite dall'uomo introduce un album che, per il fusion jazz e per la tecnica in generale (ma soprattutto bassistica), rappresenta ciò che il catalogo dell'Ikea è per i bisognosi di suppellettili: l'universo.
Non starò a spiegarvi chi sono i Weather Report, chi è Joe Zawinul, chi Alphonso Johnson, chi Peter Erskine, né tantomeno chi risponde al nome di Jaco Pastorius (se non lo sapete, battetevi il petto con uno spiedo da cucina, informatevi e tornate implorando perdono). Vi dirò solo che questo è probabilmente l'unico disco fusion mai inciso a non annoiare dopo cinque ascolti completi, capace di riproporsi - e farsi amare - a distanza di tempo, in grado di conciliare una grande (GRANDE) dose di abilità tecnica con il sacro fuoco dell'ispirazione artistica.
Niente di meglio per la collana "Audiolesi, solo grandi classici".

Tracklist:
  1. Birdland
  2. A Remark You Made
  3. Teen Town
  4. Harlequin
  5. Rumba Mamá
  6. Palladíum
  7. The Juggler
  8. Havona
;-)

OWEN - "NEW LEAVES" (2009)

Le giovani leve dell'utenza musicale italica da noi così premurosamente accudite ed istruite certo ricorderanno il meraviglioso "At Home With Owen". Bene, Mike Kinsella (non son degno di partecipare alla tua mensa) ritorna con "New Leaves" ad imbracciare la sua chitarra acustica al servizio del progetto Owen. "Non può uscirne che un altro emozionantissimo capolavoro", mi sono detto.
Così è stato: chapeau.

Tracklist:
  1. New Leaves
  2. Good Friends, Bad Habits
  3. A Trenchant Critique
  4. Never Been Born
  5. Amnesia And Me
  6. Brown Hair In a Bird's Nest
  7. Too Scared To Move
  8. The Only Child Of Aergia
  9. Ugly On The Inside
  10. Curtain Call


;-)

RADIOLESI vol. 4




  We're proud to present the compilation with the worst cover ever! Jesus ROCKS!

        BEATLES ROCKS! ;-)

(48'06'') feat. LIZZY MERCIER DESCLOUX, THE FILM STUDIO ORCHESTRA, MINA, THE RAMONES,  CONFUSIONAL QUARTET, TORTOISE, FU MANCHU, GOBLIN, JUSTICE, NOSAJ THING, PALAIS SCHAUMBURG, THE BEATLES, MODERAT, KATHE BABERIAN, NIOBE, KYUSS; ARIEL PINK, AOKI TAKAMASA, FRANCO BATTIATO, ROSA YEMEN, LOUNGE LIZARDS, AL JOLSON AND MORE...


HERE IT IS:

Radiolesi vol4 


QUEEN - SHEER HEART ATTACK (1974)




Brian Harold May nasce a Twickenham (un sobborgo di Londra) il 19 luglio 1947. All'età di cinque anni, inizia a suonare il pianoforte, ma la sua vera passione è la chitarra. I suoi genitori, Harold e Ruth May, non sono in grado di acquistargli una costosa Fender Stratocaster, così nel 1963 Brian, con l'aiuto del padre, inizia a costruire la sua Red Special, ultimata nel 1966 ed utilizzata ancora oggi.
Prima dell'inizio degli studi universitari suona con Tim Staffell, un bassista e cantante, nel 1964, poi fonda gli Smile, nei quali suona il giovane batterista Roger Taylor. Tim Staffell presenta a May un compagno di studi chiamato Farrokh Bulsara (che cambierà il suo nome in Freddie Mercury). Intanto a causa di problemi interni, gli Smile si separano. Tim Staffel decide di ritirarsi mentre Freddie, Brian e Roger fondano un nuovo gruppo, chiamato Queen. Nel 1971 si aggiunge a loro il bassista John Deacon. Brian, oltre ad essere un grande della chitarra, ha condotto studi molto seri; nel 1965 si trasferisce a Londra, dove inizia a frequentare la facoltà di Fisica e Astronomia dell'Imperial College (la passione per le stelle ispirerà poi la canzone Long Away, inclusa nell'album A Day At The Races del 1976). Dopo i primi due album, Queen del 1973 e Queen II del 1974, i Queen vanno in tour come supporto dei Mott The Hoople. A causa di una siringa infetta, usata per iniettare un vaccino (ndr COME NO), Brian contrae l'epatite, che comunque non gli impedirà di lavorare al terzo album del gruppo, Sheer Heart Attack, che ottiene un buon successo.

I Queen coverizzano i System of a Down (fichissimo):


1. Brighton rock
2. Killer queen
3. Tenement funster
4. Flick of the wrist
5. Lily of the valley
6. Now I'm here
7. In the lap of the Gods
8. Stone cold crazy
9. Dear friends
10. Misfire
11. Bring back that Leroy Brown
12. She makes me
13. In the lap of the Gods (Revisited)

;-)

883 - HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO (1992)




Quando parliamo di pop-anthem generazionali, gli 883 sono una spanna sopra gli altri. Non c'è Federico Moccia che tenga. Questo disco, in realtà è molto di più di un semplice disco (un trattato di sociologia adolescenziale?), riesce a trasmettere sin da primo ascolto il vero spirito dei '90: spensieratezza e voglia di divertirsi (poi sfociate in una diffusione senza precedenti del virus dell'HIV), ma anche insofferenza verso le generazioni precedenti: "S'inkazza" è per definizione l'inno contro i matusa. Al centro delle spettacolari liriche c'è sempre il sentimento di profonda inadeguatezza - per non parlare di un vero e proprio complesso d'inferiorità - di Max Pezzali nei confronti del resto del mondo (l'autobiografica "6/1/sfigato). C'è addirittura spazio per la spiritualità e la sperimentazione, con una versione gospel della traccia iniziale "Non me la menare" (che è a tutti gli effetti l'883 Corporate anthem). Meriterebbe un capitolo a parte la saga del buon Mauro Repetto, icona vivente dell'Italia paninara e col cervello completamente vaporizzato dagli acidi. Forse un giorno ne riparleremo più approfonditamente, questa è un'altra storia.

Pezzali e la sua straordinaria predilezione per le tette (belle e impossibili):


1. Non me la menare 04' 14"
2. S'inkazza (questa casa non è un albergo) 03' 37"
3. 6/1/sfigato 03' 58"
4. Te la tiri 03' 34"
5. Hanno ucciso l'uomo ragno 04' 12"
6. Con un deca 05' 01"
7. Jolly blue 03' 30"
8. Lasciati toccare 04' 46"
9. Non me la menare (Gospel) 02' 30"

;-)

20091019

LOMA PRIETA - "DARK MOUNTAIN" (2009)

Un post semplice e diretto. I Loma Prieta, che prendono il nome da una montagna epicentro di un distruttivo terremoto del 1989, fanno screamo canonico. Niente di particolarmente nuovo, ma chi se ne importa? Costoro... Pardon, questòro sanno ciò che fanno. E lo fanno bene, molto bene.

P.S.: @xandreax: indonesiani una ceppa, sono di San Francisco

Tracklist:
  1. Exit Here
  2. Vermillion River
  3. King Xing
  4. Carelessnessness
  5. Ghost Shadow
  6. Punxx'nup
  7. Arc
  8. Surrounding
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THE CLASH - "LONDON CALLING" (1979)


Mi riallaccio alla lodevole iniziativa "Audiolesi, solo grandi classici" lanciata da G. nel suo post sui Ramones. "London Calling" dovrebbe essere messo nel latte ai ragazzini, ogni mattina, per farli crescere musicalmente sani e forti. Dovrebbe essere insegnato a scuola al posto di educazione fisica o religione. Dovrebbe essere suonato in filodiffusione per tutti gli asili del pianeta. Solo così avremo un mondo migliore.
Un disco magistrale, fondamentale bivio del percorso dell'Homo Sapiens Sapiens verso il punk.
Ogni volta che lo sento, mi viene voglia di uscire in strada conciato in stile riot con un televisore sulla testa ed una mazza da baseball in spalla per distruggere qualche centro commerciale simbolo della pestilente malattia consumistico-capitalistica che ammorba le società di tutto il mondo e avrei anche voglia di ammazzare la prima signora impellicciata che passa e spaccherei in due le vetrine del primo negozio di abbigliamento.
Poi mi perdo in un supermarket, e mi passa.

Tracklist:
  1. London Calling
  2. Brand New Cadillac
  3. Jimmy Jazz
  4. Hateful
  5. Rudie Can't Fail
  6. Spanish Bombs
  7. The Right Profile
  8. Lost In The Supermarket
  9. Clampdown
  10. The Guns Of Brixton
  11. Wrong'em Boyo
  12. Death Or Glory
  13. Koka Kola
  14. The Card Cheat
  15. Lover's Rock
  16. Four Horsemen
  17. I'm Not Down
  18. Revolution Rock
  19. Train In Vain
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FRANCO BATTIATO - PERSONAL COMPUTER/MONDI LONTANISSIMI (1985)




Più che recensire il disco vero è proprio, peraltro bellissimo, quello che volevo sottoporre alla vostra attenzione oggi è un pezzo in particolare dell'album "Mondo Lontanissimi" del 1985. Un pezzo minore, cioè sottovalutato dalle masse, ma che al contrario dovrebbe essere innalzato a pilastro assoluto della cultura contemporanea. Si tratta di "Personal Computer", dal quale si evince chiaramente la posizione di Franco Battiato - maestro di vita - sul tema della tecnologia e dell'alienazione moderna. E dato che quando parla Battiato conviene prendere appunti, vi riassumo in due parole alcune grandi verità che il cantautore catanese ha voluto condividere con noi più di vent'anni fa, ma che sono ancor più valide oggi:

- i personal computer arrecano gravi danni alla salute
- i personal computer non risolvono i conflitti familiari, nè alleviano le pene d'amore
- l'astrologia babilonese aveva già affrontato e risolto tali problemi più di 2000 anni fa, con risultati più soddisfacenti

E dopo cotanta saggezza, ecco il contributo video tanto atteso:


"Mondi Lontanissimi"

Via lattea - (Battiato)
Risveglio di primavera - (Battiato, Battiato-Pio)
No Time no Space - (Battiato-Cosentino, Battiato-Pio)
Personal computer - (Battiato-Cosentino, Battiato)
Temporary Road - (Battiato, Battiato-Pio)
Il re del mondo - (Battiato)
Chan-son egocentrique - (Messina-Tramonti, Battiato)
I Treni di Tozeur - (Battiato-Cosentino, Battiato-Pio)
L'animale - (Battiato)

;-)

DOMENICO + 2 - SINCERELY HOT (2004)




Il trio italo-carioca Domenico + 2 è composto da Domenico Lancelloti,  Moreno Veloso (figlio di Caetano) e Kassin. La particolarità della band è che, a rotazione, ogni componente si assume, oltre che la titolarità della band, anche la regia musicale del lavoro. Dopo il buon Moreno + 2, il risultato delle session orchestrate dal buon Lancelloti è eccellente. Una mezcla di samba, funk, soul, rock e chi-più-ne-ha-più-ne-metta. Est! Est! Est!

Alegria:


1. Alegria vai longe
2. Aeroporto 77
3. Possibilidade
4. Te convidei pro samba
5. Comigo
6. Solar
7. Sincerely hot
8. Felizes ficaremos na estrada
9. Você e eu.
10.Telapata
11.Tarde de chegada
12.Tema da zorra
13.Despedida


;-)

20091018

BETWEEN THE BURIED AND ME - "THE SILENT CIRCUS" (2003)


Ho riscoperto i BTBAM da poco grazie ad una vecchia lista di gruppi che dovevo sentire, trovata nel portafoglio durante una pulizia generale di scontrini e tessere arci scadute, in un lunedì universitario passato nella solitudine totale. Sinceramente non li ricordavo così fichi. Sostanzialmente qui parliamo di Progressive/Deathmetal, con punte di Mathcore e alcune aperture melodiche veramente pregevoli. Tecnicamente sono, ovviamente (dato il genere), ottimi e anche creativamente sono una spanna sopra a molti gruppi, forse anche per la loro capacità di non prendersi troppo sul serio, che li porta a sperimentare soluzioni del tutto inusuali per il "range" musicale a cui appartengono. Bravi, veramente bbbravi.

(E anche fottutamente metal)

Tracklist:

  1. "Lost Perfection: Coulrophobia" - 4:13
  2. "Lost Perfection: Anablephobia" - 3:01
  3. "Camilla Rhodes" - 4:49
  4. "Mordecai" - 5:48
  5. "Reaction" - 2:01
  6. "(Shevanel, Take 2)" - 3:14
  7. "Ad a Dglgmut" - 7:38
  8. "Destructo Spin" - 4:46
  9. "Aesthetic" - 3:45
  10. "The Need for Repetition" - 13:39


TORTOISE - STANDARDS (2001)





Quando si parla di post, sempre che di post si tratti, la cosa migliore da fare è fare un post sui Tortoise. Nell'attesa della loro venuta (a Roma) il prossimo 25 novembre, facciamo una bella ripassata sulla band di Chicago, cominciando col loro 5° album. Sicuramente non è il migliore, ma estiquatsi. I Tortoise sono fichi pure alla mattina appena svegli, col sorcio in bocca e le caccole agli occhi.

Seneca pseudo-live:

  1. Seneca [0:06:20.35]
  2. Eros [0:04:26.60]
  3. Benway [0:04:46.02]
  4. Firefly [0:03:56.40]
  5. Six Pack [0:03:11.23]
  6. Eden 2 [0:02:08.72]
  7. Monica [0:06:30.28]
  8. Blackjack [0:04:07.52]
  9. Eden 1 [0:02:36.50]
  10. Speakeasy [0:06:18.58]

;-)

THE RAMONES - END OF A CENTURY (1980)




Per la serie "Audiolesi, solo grandi classici", cominciamo da la domenica, il giorno del Signore, rockeggiando. Santificando così le feste, vi proponiamo il quinto album in studio dei leggendari Ramones. NY City Rocks!

Ed ecco a voi i Ramones più melensi, ma strafischissimi:


- Do you Remember Rock & Roll Radio ?
- I'm Affected
- Danny says
- Chinese Rock
- The Return Of Jackie And Judy
- Let's Go
- Baby, I Love You
- I Can't Make It On Time
- This Ain't Havana
- Rock & Roll High School
- All The Way
- High Risk Insurance

;-)

MAN OR ASTRO-MAN? - "EEVIAC" (1999)


Titolo completo (che per ragioni di layout ho omesso): "EEVIAC Operational Index and Reference Guide, Including Other Modern Computational Devices". Uno dei miei dischi preferiti di sempre, credo. Anche se quest'ultima informazione è di ben poco interesse per l'utente tipo di Audiolesi, sappiate che ci troviamo davanti ad un album meraviglioso: un viaggio nello spazio più profondo in compagnia di misteriosi cosmonauti, omini grigi dal linguaggio incodificabile, orbite e curve di parallasse descritte da eleganti enjambement in codice binario, camere di decontaminazione da misteriose radioattività alphacentauriane, ferraglie di manufattura betelgeusiana alla deriva, gelidi asteroidi di passaggio per la Nube di Oort.
Che genere fanno i Man or Astro-Man? Chissà. A sentire molte delle tracce di "EEVIAC" (acronimo per "Embedded Electronic Variably Integrated Astro Console"; un richiamo all'ENIAC, il primo computer) verrebbe da dire surf'n'roll. Così suggerirebbero il basso pulsante di "Domain Of The Human Race", le schitarrate folli di "Interstellar Hardrive", i fill di batteria sempre scattosi, i colpi sul raid di "Engines Of Difference". Molti sono però gli interludii elettronici ("D:Contamination", "Krasnoyask-26"...), gli inserti di effetti "computazionali" e gli annunci sul dominio alieno prossimo venturo o su improbabili scoperte biomolecolari ("A situation where every single atom, every molecule here, is duplicated here, except that it's in reverse"). La sua comparsata la fa anche il post-rock, in brani come "____ / Myopia" (splendida sinfonia cosmica, al ritmo della quale le comete stesse, se avessero una coscienza e non fossero ignari blocchi di materiale solido, danzerebbero). Un disco davvero completo, la cui atmosfera cosmica (come in tutto il resto degli album dei Man or Astro-Man?) è semplicemente deliziosa; avvincente come un romanzo di Isaac Asimov o una gita su Tatooine; misteriosamente accattivante come un crop circle nel vostro giardino. Sebbene mi dispiaccia impiegare un termine così abusato e travisato nel suo senso autentico (maledetta moda), "EEVIAC" è davvero nerd.
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P.S.: potete tradurre qui.

Tracklist:
  1. Interstellar Hardrive
  2. D:contamination
  3. U-235 / PU-239
  4. Domain Of The Human Race
  5. Theme From Eeviac
  6. A Reversal Of Polarity
  7. Fractionalized Reception Of a Scrambled Trasmission
  8. Engines Of Difference
  9. Psychology Of A.I. (Numbers Follow Answers)
  10. Krasnoyask-26
  11. Within The Mainframe, Impaired Vision From Inoperable Cataracts Can Become a New Impending Nepotism
  12. As Estrelas Agora Elas Estão Mortas
  13. ____ / Myopia
14. Automated Liner Notes Sequence (non inclusa nella tracklist dell'album)

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20091017

MASERATI - PASSAGES (2009)




L'ultimo album della band di Atlanta è uno strano mix di post rock, elettronica essenziale e psichedelia. Dopo un'inizio che non ti aspetti, quasi ambient, il disco comincia a pompare. Arpeggioni riverberati, delay da manuale del calcio e... tutto strumentale. Ci sono anche un paio di remix, ma i pezzi suonati sono meglio. Tra le migliaia di ascolti senza senso, un disco a cui vale la pena di dare una chance. 

1. Join Us, Mystic Sister
2. No More Sages
3. Monoliths
4. Thieves
5. The World Outside (Thee Loving Hand Remix)
6. Inventions (Justin Van Der Volgen Remix)
7. Monoliths (Steve Moore Remix)
8. Do You Hear The Nightbirds Calling You?

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TOOL - "10.000 DAYS" (2006)

Un disco esoterico, magico, stregato. Un affresco oscuro, malato, simbolico. Intrecci musicali, composizioni contorte e liriche allusive compongono un quadro dal significato sfuggente, nascosto, inafferabile per la mente dei più. I Tool, gruppo che non ho mai esageratamente amato, con "10.000 Days" si sono spinti al di là dell'umano, dando alla luce una sinfonia semidivina, un pittogramma alieno, un geroglifico demoniaco di incomparabile bellezza e distruttivo potere. Diecimilia sono i giorni che la madre del cantante Maynard James Keenan ha trascorso nell'agonia, prima di morire. Diecimila sono i passaggi sui quali vi soffermerete nell'ascolto, con trasporto, furia, emozione e pelle d'oca. Diecimila i demoni che vi sembrerà di avere in corpo.
Torno ad utilizzare il termine "capolavoro".

Tracklist:
  1. Vicarious
  2. Jambi
  3. Wings For Marie (Pt 1)
  4. 10,000 Days (Wings Pt 2)
  5. The Pot
  6. Lipan Conjuring
  7. Lost Keys (Blame Hofmann)
  8. Rosetta Stoned
  9. Intension
  10. Right In Two
  11. Viginti Tres
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EINSTURZENDE NEUBAUTEN - SILENCE IS SEXY (2000)




Il metallo non sa solo urlare, per parafrasare il titolo di un libro del romanziere cyberpunk italiano Evangelisti. Il metallo può anche sussurrare, accarezzarti. Dopo aver cantato per anni la bellezza e la ferocia delle discariche (nel vero senso della parola), il lato oscuro e disumanizzante della rivoluzione industriale, nel 2001 la band west-berlinese Einsturzende Neubauten (trad. "palazzi nuovi che crollano") uscì con quest'album sorprendente. Sebbene apprezzi tutti i loro album, questo è l'unico che riascolto con vero piacere. Il terrificante incipit di Sabrina, la genialità di Silence is sexy (invece di cantare perchè non fumarsi una sigaretta?), le percussioni senza soluzione di continuità di In circles, il giro in taxi a Potzdamer Platz di Beauty e tante tante altre chicche.

Ci sono voluti anni e anni di sperimentazione - oltre che musicale anche di ricerca dei materiali/strumenti (compressori, lamiere e quant'altro sia in grado di essere percosso, segato o fatto vibrare - per riuscire a tirar fuori dall'inanimato queste armonie finalmente umane. Un po' come la storiella dello scultore che aiuta Venere a liberarsi dal blocco di marmo in cui è intrappolata.

Sabrina:


Il sublime suono delle discariche ("Armenia", 1986)


01. Sabrina
02. Silence Is Sexy
03. In Circles
04. Newton's Gravitaetlichkeit
05. Zampano
06. Beauty
07. Die Befindlichkeit Des Landes
08. Sonnenbarke
09. Musentango
10. Alles
11. Redukt
12. Dingsaller
13. Anrufe In Abwesenheit

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